Roma, 3 dicembre 2024 – In Siria si continua a combattere. Dopo la presa di Aleppo, i gruppi contrari a Damasco stanno avanzando verso Hama e hanno occupato la città di Maarat al-Numan, mentre nel nord si stanno spingendo più in profondità nei territori controllati dalle formazioni curde nell'area della città di Tall Rifat. I media arabi, citando fonti locali, scrivono che ammontano ad almeno una ventina le località che nelle ultime ore le forze ribelli degli islamisti radicali Hayat Tahrir Al-Sham (Hts) avrebbero strappato al controllo del governo di Damasco, nella Siria nord-occidentale.
Secondo l'agenzia di Stato Sana, le truppe di Assad, supportate dalle forze loro alleate, hanno respinto attacchi delle formazioni armate separatiste curde (SDF) nella provincia di Deir ez-Zur, nel nord-est del paese. L'Osservatorio siriano per i diritti umani (Sohr) denuncia che L'aviazione siriana sarebbe inoltre tornata a utilizzare le ‘barrel bomb’, i barili bomba sganciati da elicotteri da combattimento, largamente impiegati con lo scoppio della guerra a partire dal 2011 e colpevoli di migliaia di vittime civili, stando alle accuse degli organismi per i diritti umani.
L'Iran è pronto a valutare l'invio di truppe in Siria se il governo di Damasco richiederà formalmente aiuto per far fronte all'offensiva dei ribelli.
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Il presidente russo Vladimir Putin ha avuto un colloquio telefonico oggi con il suo omologo turco Recet Tayyip Erdogan, al quale ha detto che occorre "fermare rapidamente l'aggressione terroristica contro lo Stato siriano da parte di gruppi radicali". Lo riferisce il Cremlino.
Il presidente russo Vladimir Putin ha avuto un colloquio telefonico oggi con il suo omologo turco Recet Tayyip Erdogan, al quale ha detto che occorre "fermare rapidamente l'aggressione terroristica contro lo Stato siriano da parte di gruppi radicali". Lo riferisce il Cremlino.
L'Iran è pronto a valutare l'invio di truppe in Siria se il governo di Damasco richiederà formalmente aiuto per far fronte all'offensiva dei ribelli. Lo ha detto il ministro degli Esteri di Teheran, Seyed Abbas Araghchi.
L'Iran è pronto a valutare l'invio di truppe in Siria se il governo di Damasco richiederà formalmente aiuto per far fronte all'offensiva dei ribelli. Lo ha detto il ministro degli Esteri di Teheran, Seyed Abbas Araghchi.
La Turchia ha bombardato il nord della Siria, colpendo una postazione dei curdi separatisti di Ypg. Nel raid dei caccia di Ankara almeno 7 miliziani sono stati uccisi. A renderlo noto è il ministero della Difesa turco. I raid aerei hanno avuto luogo nella provincia settentrionale di Afrin, finita sotto controllo di Ankara in seguito a un'operazione lanciata nel 2018 al fianco del Free Sirian Army, gruppo di opposizione siriano che presidia l'area e contrasta un possibile ritorno di Ypg. Gli sviluppi degli ultimi giorni in Siria, dove i ribelli islamisti hanno conquistato Aleppo e diverse province, scacciando l'esercito del presidente Bashar al-Assad, ha fatto crescere ad Ankara il timore che i curdi di Ypg possano approfittare del vuoto di potere creato dalla fuga dei militari di Damasco ed estendere il proprio controllo sul territorio. Il governo turco considera Ypg alla stregua del Pkk, organizzazione separatista curda con cui la Turchia è in guerra dal 1984.
"Il regime siriano deve impegnarsi in un autentico processo politico per impedire che la situazione peggiori", ha detto oggi il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, nel colloquio telefonico avuto con il premier iracheno, Mohammed Shia al-Sudani. Stando a quanto riportato dall'agenzia di stampa Anadolu, Erdogan ha quindi aggiunto che Ankara "sta adottando misure per impedire al gruppo terroristico Pkk e ai suoi alleati di trarre vantaggio dai recenti sviluppi in Siria".
Nel corso del colloquio con il premier iracheno, Erdogan ha assicurato che "la priorità della Turchia è mantenere la calma oltre i suoi confini e non danneggiare la popolazione civile". Quindi ha rimarcato che per la Turchia sono importanti "l'unità, la stabilità e l'integrità territoriale della Siria".
Il Ministero della Difesa russo ha annunciato di aver effettuato oggi manovre navali su larga scala nel Mediterraneo orientale, vicino alle coste siriane, con l'utilizzo di armi ipersoniche. Le esercitazioni hanno coinvolto circa 1.000 soldati, una dozzina di navi da guerra equipaggiate con missili Tsirkon e 24 aerei che trasportano missili Kinzhal, secondo un comunicato militare su Telegram.
In Siria si combatte una "guerra per procura" in cui alcuni attori statali, come la Russia, non nascondono il loro coinvolgimento. Così il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, intervenendo all'assemblea generale di Alis a Roma. "La mia prima preoccupazione è mettere in salvo i 300 italiani che lavorano in Siria", ha aggiunto il ministro.
L'Osservatorio siriano per i diritti umani riferisce che "l'aviazione militare Usa bombarda posizioni di milizie filo-iraniane nella valle dell'Eufrate, nell'est della Siria. Secondo l'ong i jet americani hanno preso di mira alcune località a est di Dayr az Zor dove sono in corso combattimenti tra milizie del Pkk curdo, alleati di Washington, e loro rivali arabi cooptati dall'Iran.
Il Qatar sta lavorando con i suoi alleati nella regione per cercare di arrivare a una soluzione che metta fine alle ostilità esplose in Siria. Lo ha dichiarato un portavoce del ministero degli Esteri di Doha spiegando che ''stiamo lavorando con i nostri partner nella regione per arrivare a soluzioni che mettano fine alle ostilità in Siria".
L'esercito siriano sta inviando rinforzi nella provincia settentrionale di Hama in preparazione di un contrattacco, ha riferito l'agenzia di stato siriana Sana. L'esercito siriano sta rafforzando la sua difesa e inviando rinforzi in prima linea nel nord della provincia di Hama in preparazione di una controffensiva contro le posizioni dei gruppi ribelli in quelle aree, ha riferito l'agenzia.
Le forze jihadiste filo-turche sono avanzata nelle ultime ore sul fronte della Siria centrale verso la periferia nord di Hama, consolidando il controllo su alcune località chiave come Suran e Halfaya. Lo riferisce l'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria, secondo cui l'aviazione governativa ha lanciato alcuni raid aerei per impedire l'avanzata nemica.
L'inasprimento del conflitto ha riacceso il fronte orientale dove sono presenti forze filo-Usa e forze filo-iraniane. Secondo fonti sul terreno, le forze filo-Usa guidate dal Pkk curdo e da tribù arabe cooptate dagli americani stanno tentando di conquistare sette località a est del fiume Eufrate sotto controllo delle milizie filo-iraniane e di altri clan tribali vicini invece all'Iran.
Gli aerei delle forze aeree siriane e russe hanno attaccato unità "terroristiche" nelle province di Idlib e Hama, eliminando decine di militanti, ha affermato il ministero della Difesa siriano. "Gli aerei da guerra siriani e russi hanno effettuato attacchi congiunti nel sud della provincia di Idlib e nel nord della provincia di Hama. Decine di terroristi sono stati uccisi e feriti. Anche l'equipaggiamento dei militanti è stato distrutto", ha affermato il ministero in una dichiarazione.