Roma, 10 dicembre 2024 – Continua il cambio di regime in Siria: dopo la nomina di Muhammad al-Bashir alla carica di primo ministro, il leader dei ribelli Abu Mohammad al-Jolani (che ora utilizza il suo vero nome, Muhammad al-Shara) ha annunciato che verrà pubblicata una lista di ufficiali fedeli ad Assad coinvolti nelle torture sistematiche svolte dal precedente governo. Intanto però arrivano video choc di esecuzioni ai danni di presunti uomini del regime, accusati sommariamente di massacri civili, mentre l’Isis sfila anche a Latakia, città portuale bombardata da Israele.
L’Idf annuncia di aver lanciato oltre 480 raid dalla caduta di Assad, la maggior parte la scorsa notte, colpendo aeroporti, porti, radar, depositi di armi e munizioni e centri di ricerca. "La maggior parte delle scorte di armi strategiche in Siria è andata distrutta”, insieme a “15 navi” della Marina siriana. Netanyahu: “Ho autorizzato il bombardamento di obiettivi militari, perché non vadano nelle mani dei terroristi". Stando alla tv libanese, i tank israeliani hanno continuato ad avanzare dalla zona cuscinetto al confine e si sono posizionati a circa tre chilometri da Qatana, che dista 20 chilometri da Damasco. Ma l’esercito israeliano smentisce. In una telefonata a Giorgia Meloni, il presidente turco Erdogan ha parlato di “aggressione” israeliana in Siria.
Le notizie in diretta
I ribelli siriani hanno annunciato di aver preso il controllo della città di Deir az Zor nell'est del Paese. L'Osservatorio siriano dei diritti umani ha riferito che le forze curde presenti in città si erano ritirate nelle località vicine prima che Deir az Zor cadesse nelle mani di combattenti arabi locali che si sono uniti ai ribelli che hanno destituito il regime di Bashar al Assad.
Sono complessivamente 480 i raid aerei compiuti da Israele su obiettivi militari nelle ultime 48 ore in Siria, tra cui batterie antiaeree, aeroporti, siti di produzione di armi, depositi di armi, strutture militari. Lo riferisce l'Idf aggiungendo di aver distrutto "la maggior parte delle scorte di armi strategiche in Siria". La Marina israeliana ha inoltre preso di mira due strutture della Marina siriana, "distruggendo 15 navi", aggiunge l'esercito israeliano in un comunicato su Telegram.
La comunità internazionale "non ha più nulla da temere dalla Siria dopo il rovesciamento del regime di Bashar al Assad". Lo ha dichiarato a Sky News il leader di Hayat Tahrir al Sham, Abu Mohammed al Jolani, aggiungendo che "i loro timori sono inutili, se Dio vuol". "La paura derivava dalla presenza del regime. Il Paese si sta muovendo verso lo sviluppo e la ricostruzione. Sta andando verso la stabilità. La gente è esausta per la guerra. Quindi il Paese non è pronto per un'altra guerra e non ci entrerà".
È stata profanata la tomba-mausoleo dell'ex presidente siriano Hafez al Assad, fondatore del regime dissoltosi domenica scorsa dopo 54 anni e padre del rais ora in esilio a Mosca Bashar al Assad, rimasto al potere per un quarto di secolo. Miliziani anti-governativi sono giunti nella cittadina natale degli Assad, Qurdaha, sulle montagne a est di Latakia. E hanno aperto la tomba, senza trovare i resti di Assad padre. Altri miliziani erano arrivati in precedenza al mausoleo, affermando di non voler profanare la tomba perché "la nostra religione ce lo vieta".
Video shock provenienti da varie città siriane mostrano esecuzioni sommarie condotte da non meglio precisati uomini armati contro presunti autori di massacri di civili compiuti per conto del deposto regime di Bashar al Assad. I video, verificati come autentici e che l'ANSA ha potuto visionare, sono stati girati oggi a Idlib, nella zona di Hama e in quella di Damasco. Mostrano fucilazioni di uomini in ginocchio, spari alla tempia, raffiche di mitra contro corpi a terra. Un filmato mostra i corpi di tre uomini senza vita trascinati da un'auto per le strade di Idlib mentre la folla inferocita prende a calci i corpi straziati.
Miliziani sui carri armati sfilano a Latakia, porto siriano non lontano dalla principale base aerea russa, sventolando bandiere nere jihadiste con su scritto in bianco la professione di fede islamica. Lo stesso tipo di vessillo è stato adottato dall'Organizzazione dello Stato islamico (Isis). Il video è stato verificato da fonti sul terreno a Latakia a conferma del passaggio oggi di miliziani anti-governativi con bandiere dell'Isis.
"Abbiamo avvertito Tahrir al-Sham (Hts, le forze che hanno deposto il regime di Assad) che Austin Tice è la nostra priorità e abbiamo chiesto il loro aiuto per trovarlo". Lo ha detto il portavoce del dipartimento di Stato americano Matthew Miller in un briefing con la stampa a proposito del reporter scomparso in Siria nel 2012 che secondo gli Stati Uniti è ancora vivo.
"Mentre la situazione cambia in Siria, gli Stati membri del Consiglio d'Europa devono evitare rimpatri affrettati dei rifugiati". Lo afferma Michael ÒFlaherty, commissario per i diritti umani dell'organizzazione paneuropea, specificando che "la sospensione del trattamento delle richieste di asilo e l'annuncio di piani per il rimpatrio forzato da parte di diversi Stati sollevano urgenti interrogativi se i Paesi stanno agendo in conformità con gli obblighi internazionali in materia di rifugiati e diritti umani, in particolare con il principio di non respingimento".
"Oggi l'Idf ha completato la parte strategica centrale dell'operazione Hats Bashan (Fionda di Beshan) iniziata nella notte tra sabato e domenica, con la consapevolezza che il regime di Assad stava cadendo. Centinaia di obiettivi strategici siriani sono stati attaccati nell'operazione e le forze di sicurezza continuano ad operare nella zona cuscinetto". Lo hanno riferito fonti militari a Channel 12. Nell'ambito dell'operazione, 350 caccia dell'Idf hanno effettuato attacchi in tutta la Siria e distrutto 320 obiettivi strategici: aerei, missili terra-aria, terra-mare, Scud da crociera, navi militari e carri armati, riporta l'emittente.L'operazione portata avanti da Israele in Siria ha danneggiato circa l'80 per cento delle capacità strategiche militari siriane ed è avvenuta dopo anni in cui ha raccolto informazioni: "Si è trattato effettivamente di un attacco pianificato da anni", hanno riferito le fonti militari israeliane a Channel 12. L'Idf ha agito per "garantire che l'equipaggiamento militare strategico non finisse nelle mani sbagliate".
Il nuovo governo siriano ha "tenuto un incontro con gli ambasciatori di Iraq, Bahrein, Oman, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Giordania, Arabia Saudita e Italia", unico Paese occidentale. Lo riferisce un comunicato del Dipartimento degli affari politici del governo interinale siriano, sottolineando che "l'incontro è stato positivo e gli ambasciatori hanno promesso un coordinamento di alto livello con il nuovo governo". Contattate dall'ANSA, fonti della Farnesina hanno confermato l'incontro con l'incaricato d'affari Stefano Ravagnan.
I social media sono stati inondati di tributi ed espressioni di dolore da parte di attivisti per i diritti umani e della diaspora siriana dopo che un famoso attivista siriano, Mazen al-Hamada, torturato sotto il governo di Bashar al-Assad, è stato oggi trovato morto nella famigerata prigione di Sednaya, tristemente nota come 'mattatoio umano'. Lo riferisce il portale di notizie Middle East Eye, sottolineando che il corpo di al Hamada è stato trovato con segni visibili di tortura e ripercorrendo la sua odissea iniziata durante i primi anni della rivolta siriana, nel 2011 e nel 2012, quando venne arrestato più volte. Dopo il suo rilascio nel 2014, Hamada ottenne l'asilo politico nei Paesi Bassi e decise di sensibilizzare l'opinione pubblica sulle violazioni dei diritti del governo e sulle brutali tattiche utilizzate nelle prigioni del regime di Bashar al Assad. Per anni ha viaggiato attraverso l'Europa e gli Stati Uniti, raccontando gli orrori a cui ha assistito e che ha sopportato. Ha descritto gli abusi sessuali, stupri e scosse elettriche che ha dovuto subire, e come nelle prigioni venne appeso al soffitto con catene che gli hanno lasciato solchi nei polsi. E ancora, di essere stato picchiato e torturato dalle guardie che gli hanno rotto le costole saltandogli addosso e bruciato la pelle con mozziconi di sigaretta.
"Alcuni Paesi, come la Turchia, hanno già indicato il rientro dei rifugiati in Siria. Per questo sottolineo l'importanza della tutela delle minoranze: non vogliamo che ci siano nuove ondate di rifugiati provenienti da gruppi diversi dalla Siria. Questo è nell'interesse di tutti i Paesi della regione e anche dell'Ue". Lo ha detto l'Alta rappresentante dell'Ue, Kaja Kallas, in audizione alla commissione Esteri del Parlamento europeo.
"Se il nuovo regime in Siria permetterà all'Iran di tornare a stabilirsi o permetterà il trasferimento di armi a Hezbollah, risponderemo con forza e gli faremo pagare un prezzo pesante. Siamo intenzionati a fare tutto il necessario per garantire la nostra sicurezza. In questo contesto, ho autorizzato l'aviazione a bombardare capacità militari strategiche lasciate dall'esercito siriano, affinché non finiscano nelle mani dei jihadisti", lo dichiara il premier israeliano Benyamin Netanyahu in una nota diffusa dal suo ufficio.
Il gruppo jihadista dello Stato Islamico ha giustiziato 54 soldati in fuga nel deserto centrale della Siria. Lo riferisce l'Osservatorio siriano per i diritti umani. I 54 soldati sono stati catturati nel deserto della provincia di Homs da jihadisti dell'Isis mentre erano "in fuga durante la caduta del regime di Bashar al-Assad", ha riferito l'osservatorio precisando che l'Isis li ha giustiziati.
Gli Stati Uniti "sono preoccupati per la presenza e il potenziale uso di armi chimiche in Siria". Lo ha detto il portavoce del Consiglio per la Sicurezza nazionale, John Kirby, in un briefing con la stampa.
Il ministro della Difesa di Israele Katz, in visita alla base della Marina militare di Haifa, ha ribadito che l'Idf sta creando una zona demilitarizzata, senza una presenza israeliana permanente, oltre la zona cuscinetto, la cosiddetta Linea Alpha, in territorio siriano. Due giorni fa era stato riferito che l'esercito ha preso il controllo della base militare sul versante siriano del Monte Hermon dopo la ritirata delle forze di Assad, per evitare che i ribelli si avvicinassero al confine con Israele. Channel 12 ha affermato che l'Idf si è spinto fino a 14 chilometri di profondità dentro il territorio siriano.
"In conformità con il diritto internazionale e gli standard sulla protezione delle persone rifugiate, le richieste di asilo devono essere trattate in modo rapido ed efficace. I Paesi europei devono continuare a considerare le circostanze individuali di ciascun richiedente asilo caso per caso. Devono immediatamente revocare le decisioni di sospendere le domande di asilo dei siriani e respingere ogni proposta di rimpatrio o di restrizione al ricongiungimento familiare". Lo afferma Eve Geddie, direttrice dell'ufficio di Amnesty International presso le istituzioni europee, secondo cui "la situazione in Siria è estremamente instabile".
Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha affermato che "il processo di rimpatrio volontario dei siriani è stato pianificato e che i lavori per la ricostruzione della Siria accelereranno il rimpatrio" durante una telefonata con la presidente della Commissione europea, Ursula Von Der Leyen. Lo riferisce Anadolu. Il ministro dell'Interno turco, Ali Yerlikaya, ha dichiarato oggi che Ankara può gestire il rimpatrio di 20mila siriani al giorno. Attualmente si trovano in Turchia 2 milioni e 936mila rifugiati dalla Siria.
"L'integrità territoriale della Siria deve essere preservata e le minoranze devono essere protette - ha riferito Von der Leyen -. Ci incontreremo all'inizio della prossima settimana in Turchia per discutere di cosa significhi questo sviluppo per la regione e non solo".
Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha definito l'avanzata militare di Israele in Siria "un'aggressione" durante una telefonata con la premier Giorgia Meloni, aggiungendo che "questo atteggiamento non contribuisce alla stabilità della Siria e che è imperativo che la Siria venga liberata dagli elementi terroristici". Secondo quanto riferisce la presidenza della Repubblica di Ankara, Erdogan ha detto che "gli sviluppi recenti hanno mostrato quanto fosse accurata la politica umanitaria e coscienziosa perseguita dalla Turchia", sottolineando "l'importanza di preservare l'integrità territoriale della Siria". Il colloquio ha permesso al Presidente Meloni di ribadire "l'importanza di preservare l'unità e l'integrità territoriale della Siria e di assicurare una transizione pacifica e inclusiva che possa anche contribuire alla stabilità regionale, riferisce una nota di Palazzo Chigi spiegando che Meloni "ha sottolineato l'assoluta necessità di garantire l'incolumità dei civili e di tutelare tutte le minoranze presenti in Siria, inclusa quella cristiana".
Spagna in controtendenza rispetto agli altri Paesi europei. Il governo di Madrid ha infatti notificato che non intende sospendere l'esame delle richieste d'asilo da parte dei cittadini siriani. "Al momento non è una misura necessaria e non è stata discussa", ha detto iil ministro degli Affari esteri José Manuel Albares, sottolineando che il numero di richieste d'asilo provenienti da quei cittadini è molto basso: nei primi 11 mesi del 2024, le autorità spagnole hanno ricevuto 1.393 domande d'asilo da persone con passaporto siriano. Il capo della diplomazia spagnola ha approfittato del punto stampa per annunciare che il governo intende "rafforzare" lo staff dell'ambasciata a Damasco "entro i prossimi giorni" e sta valutando di nominare un inviato speciale per la Siria per facilitare il dialogo con le nuove autorità. Il ministro ha infine fatto appello a una transizione politica pacifica, nel "pieno rispetto dei diritti umani".
Mohammed al-Bashir è stato nominato premier ad interim del "governo di transizione" siriano che "avrà una durata di tre mesi", fino al prossimo marzo. Lo ha annunciato lui stesso in un video diffuso dall'opposizione siriana. Una fonte del gruppo islamista Hts (Hayat Tahrir al-Sham) ha dichiarato alla France Presse che sarà a capo di "un governo incaricato di portare avanti gli affari correnti". Questo governo svolgerà le sue funzioni "fino all'avvio del processo costituzionale", ha aggiunto, indicando che "un nuovo governo sarà poi formato".
Secondo fonti militari citate dai media, la Marina israeliana ha condotto un'ampia operazione per distruggere la flotta navale del regime di Assad in Siria, nel timore che cada nelle mani sbagliate. Numerose navi della Marina siriana dotate di missili sono state distrutte da motovedette missilistiche della Marina israeliana nella baia di Minet el-Beida e nel porto di Latakia.
"Il piano di Israele è che la nuova Siria abbia a disposizione solo armi semplici da usare dentro la Siria", afferma l'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria, che sta documentando i raid aerei di Tel Aviv. "Con più di 320 raid aerei in 48 ore Israele ha distrutto e sta distruggendo ogni capacità militare presente e futura delle forze armate siriane", si legge nel report dell'Osservatorio. "Israele ha distrutto completamente centri di ricerca, aeroporti, installazioni radar, difesa aerea, strumentazioni della marina, depositi di munizioni".
E' in corso a Damasco nel palazzo del governo la riunione per formare il nuovo governo di transizione guidato dal premier incaricato Muhammad al Bashir, imposto ieri dal comandante delle forze filo-turche Ahmad Sharaa (Jolani). Lo riferiscono media siriani, secondo cui alla riunione partecipa anche il premier uscente, Muhammad Jalali, che istruisce Bashir sulle procedure da seguire in questi delicati momenti di passaggio. Bashir, premier del governo ombra delle opposizioni a Idlib, nel nord-ovest del paese, è indicato da diversi osservatori come una personalità priva della necessaria esperienza per la gestione di un governo nazionale.
I ribelli guidati dall'Hts che hanno preso il controllo della Siria hanno dichiarato di aver trovato almeno 40 cadaveri accatastati con evidenti segni di tortura nell'obitorio di un ospedale vicino a Damasco. "Ho aperto la porta dell'obitorio con le mie mani ed è stato uno spettacolo orribile: una quarantina di corpi erano ammucchiati, con segni di terribili torture", ha affermato Mohammed al-Hajj, combattente delle fazioni ribelli del sud del Paese. raggiunto telefonicamente dall'Afp a Damasco.
L'Idf smentisce le notizie secondo cui le truppe israeliane stanno avanzando verso Damasco, affermando che stanno operando solo all'interno della zona cuscinetto al confine tra Israele e Siria, sulle alture del Golan. "I resoconti che circolano su alcuni organi di stampa, secondo cui le truppe dell'Idf stanno avanzando o avvicinandosi a Damasco, sono completamente errati", ha scritto su X il colonnello Avichay Adraee, portavoce in lingua araba dell'Idf. "Le truppe dell'Idf sono presenti all'interno della zona cuscinetto e in posizioni difensive vicine al confine per proteggere il confine israeliano", ha aggiunto il portavoce.
In Siria i tank israeliani hanno continuato ad avanzare dalla zona cuscinetto e si sono posizionati a circa tre chilometri da Qatana, nel Rif meridionale di Damasco, che dista 20 chilometri dalla capitale siriana. Lo afferma la tv libanese al-Mayadeen, citando fonti locali secondo cui le forze israeliane avrebbero "occupato" otto località alla periferia di Damasco.
Il leader dei ribelli siriani Abu Mohammed Al Jolani, che ha detto che sarà pubblicata una lista degli ufficiali siriani ricercati per torture e "crimini di guerra" e che saranno date ricompense a chi fornisca informazioni utili a rintracciarli, ha aggiunto che ne chiederà l'estradizione e il rimpatrio nel caso siano fuggiti all'estero. Lo scrive il Guardian.
Dall'annuncio della caduta del regime di Bashar al Assad, domenica mattina all'alba, "caccia israeliani" hanno condotto "circa 310 raid" sulla Siria. Lo ha reso noto l'Osservatorio siriano per i diritti umani, mentre anche stamattina, secondo quanto riferito dall'Afp, si sono sentite forti esplosioni a Damasco.
Dalla caduta di Assad, Israele "ha distrutto i principali siti militari in Siria" lanciando circa 310 attacchi. A riportarlo è l'Osservatorio siriano per i diritti umani, con sede nel Regno Unito.Sono stati bombardati aeroporti, radar, depositi di armi e munizioni e centri di ricerca militare. Tel Aviv ha anche danneggiato le navi della Marina siriana attaccando un'unità di difesa aerea vicino al grande porto di Latakia, nel nord-ovest del Paese. Nelle prime ore della mattina, diverse esplosioni sono state udite nella capitale Damasco.
Abu Mohammed al-Jolani, il leader dei ribelli siriani, ha reso noto che nel corso della giornata di oggi sarà pubblicata una lista "che include i nomi degli ufficiali più anziani coinvolti nella tortura del popolo siriano". "Offriremo ricompense a chiunque fornisca informazioni su alti ufficiali dell'esercito e della sicurezza coinvolti in crimini di guerra", ha scritto su Telegram.