Mercoledì 11 Dicembre 2024
REDAZIONE ESTERI

Siria, 480 attacchi israeliani in due giorni. Al Jawlani: “Non entreremo in guerra”. Iran: "Usa e Israele dietro la rivolta"

Il leader della rivolta: il mondo “non ha nulla da temere” dal nuovo corso siriano. Il primo ministro al Bashir: "Governo di transizione fino a marzo. Garantiremo i diritti di tutti. Ritornino i profughi”. Mosca: Assad è al sicuro in Russia, non aderiamo alla Cpi

Roma, 11 dicembre 2024 - Il mondo “non ha nulla da temere” dalla nuova Siria. È il messaggio lanciato dal leader della rivolta siriana, Mohammed al Jawlani, a capo del gruppo dissidente Hayat Tahrir al Sham (Hts). “La paura derivava dalla presenza del regime di Assad. Il Paese non è pronto per un'altra guerra e non ci entrerà", ha detto Jawlani, intervistato da Sky News.

Sono giorni difficili per la Siria. Dopo la presa del Paese, sono iniziate ore di fuoco: ieri Israele ha bombardato gli arsenali, per un totale di 480 attacchi negli ultimi due giorni. Ma il nuovo primo ministro ad interim, Mohammed al-Bashir promette “calma e stabilità”. E aggiunge: “Il governo di transizione avrà una durata di tre mesi”, fino al prossimo marzo. 

Ultime notizie in diretta

SYRIA-CONFLICT
Una foto aerea di un campo profughi distrutto a sud di Damasco
08:20
Mosca: Assad è al sicuro in Russia, non aderiamo alla Cpi

Il viceministro degli esteri russo Serghei Ryabkov ha affermato a Nbc che l'ex dittatore siriano Bashar al-Assad è in Russia, "è al sicuro e questo dimostra che la Russia agisce come richiesto in una situazione così straordinaria", ha affermato. Alla domanda se la Russia consegnerà Assad al processo, Ryabkov ha risposto: "La Russia non è parte della convenzione che ha istituito la Corte penale internazionale".

07:47
Khamenei (Iran): "Usa e Israele dietro quanto accaduto in Siria"

"Quello che è successo in Siria è stato progettato nelle sale di comando di Stati Uniti e Israele". Lo afferma la Guida suprema dell'Iran, Ali Khamenei.

06:44
Al Bashir: "Finanziariamente stiamo male. Faremo tornare i profughi siriani"

 

Uno dei principali obiettivi della nuova leadership siriana è "far tornare i milioni di profughi siriani che sono all'estero". È quanto ha spiegato, in un'intervista al Corriere della Sera, il primo ministro ad interim della Siria, Muhammad al Bashir. "Il loro capitale umano, la loro esperienza permetterà di far fiorire il Paese. Il mio è un appello a tutti i siriani all'estero: la Siria ora è un Paese libero che ha guadagnato il suo orgoglio e la sua dignità. Tornate. Dobbiamo ricostruire, rinascere e abbiamo bisogno dell'aiuto di tutti", ha spiegato il premier del governo provvisorio. L

Le finanze dello Stato, ha confermato, sono in dissesto. "Nei forzieri ci sono solo sterline siriane che valgono poco o niente", ha detto al Bashir, aggiungendo: "Quindi sì, finanziariamente stiamo molto male". Quanto alla storia di jihadismo alle spalle di alcuni gruppi ora al potere a Damasco, il primo ministro ha spiegato: "I comportamenti sbagliati di alcuni gruppi islamisti hanno portato molte persone soprattutto in Occidente ad associare i musulmani al terrorismo e l`Islam all'estremismo. Si è trattato di comportamenti errati e di mancanza di comprensione. Così è stato travisato il significato di Islam, che è 'religione della giustizia'. Noi proprio perché islamici garantiremo i diritti di tutte le genti e tutti i popoli della Siria". Sarà islamica la nuova Costituzione? "A Dio piacendo, chiariremo tutti questi dettagli durante il processo costituente", ha concluso Bashir.

06:40
Pattuglie a Damasco, la polizia: "Ripristineremo sicurezza e ordine"

"Ripristineremo piena sicurezza e ordine". Lo ha detto ad Al Jazeera il nuovo capo della polizia in Siria, Fouad al-Shami, ex comandante delle forze dell'opposizione al regime. È stato nominato dalla nuova amministrazione del Paese. "I nostri combattenti sono schierati per pattugliare tutta Damasco. Non ci fermeremo finché non saranno ristabiliti la sicurezza e l'ordine completi in ogni parte del Paese", ha aggiunto. Nel frattempo - come riporta Al Jazeera - a Damasco la vita comincia a tornare alla normalità, banche e negozi hanno riaperto. Lo storico Hamidiyah Bazaar, chiuso per due giorni, è ora di nuovo affollato. 

SYRIA-CONFLICT-DAMASCUS
Ribelli presidiano una moschea a Damasco
06:26
Israele: 480 attacchi in due giorni

Israele ha condotto circa 480 attacchi su territorio siriano, negli ultimi due giorni. Il dato è stato comunicato dall'esercito di Tel Aviv, secondo quanto riferisce la Cnn.
 

06:15
Primo ministro al Bashir: "Governo di transizione fino a marzo"

La Siria vive giorni complessi ed è alla ricerca di un precario equilibrio. Promette "calma e stabilità" il primo ministro ad  interim, Mohammed al-Bashir, chiamato a favorire la transizione verso la svolta piena. Nel corso della prima intervista rilasciata dopo la nomina, all'emittente al-Jazeera, afferma che dopo 13 anni di guerra “adesso è il momento che il popolo goda di calma e stabilità”.

Il "governo di transizione avrà una durata di tre mesi", fino al prossimo marzo, ha annunciato lui stesso in un video diffuso dall'opposizione siriana dopo aver spiegato di aver incontrato i  membri dell'ex governo di Bashar al-Assad per organizzare ''la fase di transizione dei prossimi due mesi'' fino a quando non avremo “un ordine costituzionale al servizio del popolo siriano”.

“Abbiamo invitato i membri del vecchio governo e alcuni direttori dell'amministrazione di Idlib e delle aree circostanti per facilitare tutti i lavori necessari per i prossimi due mesi, finché non avremo un sistema costituzionale in grado di servire il popolo siriano", dice al-Bashir.

06:01
Al Jawlani: "Il mondo non da nulla da temere dalla nuova Siria"

Il mondo "non ha nulla da temere" dalla nuova Siria. Il messaggio rassicurante arriva da leader del gruppo Hayat Tahrir al Sham (Hts), Mohammed al Jawlani, che dopo il crollo del regime di Assad appare intenzionato ad aprire una nuova era di dialogo. “Le paure sono inutili, se Dio vuole. La paura derivava dalla presenza del regime di Assad", dice Jawlani, intervistato da Sky News. La nuova Siria si colloca in un quadro profondamente cambiato negli ultimi  mesi: “La fonte delle nostre paure proveniva dalle milizie iraniane, da Hezbollah e dal regime che ha commesso i massacri a cui stiamo assistendo oggi”. Ma “non verrà permesso un ritorno al panico”, garantisce. Il leader della rivolta che ha portato alla deposizione di Assad assicura che ''la Siria verrà ricostruita”. E continua: “Il Paese si sta muovendo verso lo sviluppo e la ricostruzione. Sta andando verso la stabilità. La gente è esausta per la guerra. Quindi il Paese non è pronto per  un'altra guerra e non ci entrerà”, aggiunge.