Martedì 21 Gennaio 2025
REDAZIONE ESTERI

Siria, ribelli alle porte di Damasco. Media: “Assad pronto a un accordo per un esilio sicuro”. Fonti Usa: il regime potrebbe cadere in pochi giorni

Netanyahu convoca d’urgenza il gabinetto di sicurezza per le ore 21 (22 ore italiane). Gli insorti hanno preso una caserma nella città di Homs. Trump: "Usa non dovrebbero farsi coinvolgere in Siria". Per i russi “inammissibile il paese controllato dai terroristi". Riunione di emergenza alla Farnesina con Tajani. Hochstein (Usa): crisi Siria indebolisce Hezbollah, ma non è sconfitto

Roma, 7 dicembre 2024 – Sono ore cruciali per la guerra in Siria. L’esercito regolare e le forze militari russe hanno iniziato questa mattina il ritiro dal distretto di Quneitra, abbandonando le città vicino a Damasco. Secondo il New York Times l’Iran ha cominciato a evacuare diplomatici e personale militare. Nel frattempo,gli insorti avanzano, guadagnano il controllo di posizioni strategiche (Daraa e Suwayda ieri nel sud del Paese) e stanno ormai mettendo sotto assedio Homs. Secondo i media locali, i ribelli hanno preso una caserma dei servizi di sicurezza nazionale propro a Homs.   

Israele teme il “crollo totale del regime”, la Russia alza il tiro e tuona: “Inammissibile che il paese sia controllato dai terroristi”. Il Libano ha mandato truppe alla frontiera e la Giordania ha chiesto ai suoi cittadini di lasciare il Paese. Tutto lascia intendere che il regime di Assad potrebbe avere i giorni, se non le ore contate. 

Fonti Usa dicono alla Cnn che il regime di Bashar al-Assad in Siria cadrà in pochi giorni. E sulle sorti del presidente siriano aleggia un alone di mistero. Bashar al-Assad risulta introvabile sempre secondo la Cnn. 

Riunione alla Farnesina del ministro degli Esteri Antonio Tajani: sul tavolo l’evacuazione dei religiosi e degli italiani in Siria di fronte all’avanzata dei ribelli. Oggi a Doha, in Qatar, si sono riuniti i ministri degli Esteri di Iran, Russia e Turchia alla luce degli ultimi sviluppi. Erdogan: spero che i ribelli avanzino "senza incidenti".

Ultime notizie in diretta

Un manifesto di Assad vandalizzato in Siria (Ansa)
Un manifesto di Assad vandalizzato in Siria (Ansa)
00:23
Bloomberg: Assad pronto ad un accordo per un esilio sicuro

Il presidente della Siria, Bashar al Assad, sarebbe pronto per un accordo che gli consenta di mantenere le aree rimaste sotto il suo controllo o che gli garantisca un esilio sicuro. Lo riporta Bloomberg, secondo cui il presidente siriano sarebbe attualmente a Teheran. Assad starebbe facendo un “ultimo tentativo per rimanere al potere” attraverso iniziative indirette con Washington e il presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump, riporta l’agenzia Usa che cita fonti al corrente della situazione. Un’offerta che Assad avrebbe fatto agli Stati Uniti tramite gli Emirati Arabi Uniti è che la Siria interrompa ogni coinvolgimento con gruppi militanti sostenuti dall’Iran, come Hezbollah, se le potenze occidentali esercitassero influenza per arginare i combattimenti, hanno spiegato le fonti.

19:21
Fonti Usa: il regime di Assad cadrà in pochi giorni

 

Il regime di Bashar al-Assad in Siria cadrà in pochi giorni. E' l'analisi di cinque alti funzionari americani alla Cnn. "Probabilmente entro il prossimo fine settimana il regime di Assad avrà perso ogni parvenza di potere", ha sottolineato una delle fonti precisando che "l'unica cosa che potrebbe fermare l'avanzata dei ribelli sarebbe un colpo di Stato ben organizzato ma Assad ha fatto un buon lavoro nel soffocare ogni potenziale rivale". 

19:03
"Assad potrebbe aver lasciato Damasco"

Il presidente siriano, Bashar al-Assad, potrebbe aver lasciato Damasco. Lo ha indicato una fonte a conoscenza della situazione alla Cnn, precisando che Assad non si trova in alcuno dei luoghi della capitale siriana in cui ci si aspetterebbe di trovarlo. La guardia presidenziale di Assad non sarebbe schierata nella sua residenza ufficiale, ha aggiunto la fonte, alimentando le speculazioni che potrebbe essere fuggito da Damasco. Secondo la fonte, le forze ribelli non hanno informazioni su dove si trovi Assad e stanno continuando i loro sforzi per trovarlo. 

17:32
Netanyahu convoca d'urgenza il gabinetto di sicurezza

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu convocherà il suo gabinetto di sicurezza nazionale questa sera alle 21 (22 ore italiane) per discutere della guerra in corso in Siria. Lo ha riferito il suo ufficio al quotidiano Times of Israel. Israele guarda con preoccupazione al conflitto che si è riacceso in Siria, dopo che le forze ribelli hanno preso il controllo dell'area di Quneitra e Daraa, al confine con Israele, alle forze governative siriane. L'Idf ha fatto sapere di aiutare le forze Onu sul lato siriano delle alture del Golan a respingere un attacco di uomini armati a una postazione delle Nazioni Unite. Secondo l'esercito israeliano un gruppo di uomini armati ha attaccato una postazione Onu vicino alla città siriana di Hader, sul confine israeliano. "L'Idf sta ora aiutando la forza Onu a respingere l'attacco", ha affermato l'esercito.

16:51
Doha, colloquio tra ministri esteri di Iran e Arabia Saudita

Gli ultimi sviluppi in Siria sono stati al centro di un colloquio a Doha tra il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, ed il suo omologo saudita, Faisal bin Farhan. Lo riferiscono i media della Repubblica islamica.

16:26
Golan, raid dei ribelli a postazione Onu. "L'Idf sta aiutando a respingere l'attacco 

L'Idf ha fatto sapere di aiutare le forze Onu sul lato siriano delle Alture del Golan a respingere un attacco di uomini armati a una postazione delle Nazioni Unite. Secondo l'esercito israeliano, un gruppo di uomini armati ha attaccato una postazione Onu vicino alla città siriana di Hader, sul confine israeliano. "L'Idf sta ora aiutando la forza Onu a respingere l'attacco", ha afferma l'esercito. L'esercito ha anche affermato che "continuerà ad agire per proteggere lo Stato di Israele e i suoi cittadini". Le forze ribelli hanno preso il controllo dell'area di Quneitra e Daraa, al confine con Israele, dalle forze governative siriane nel weekend. Lo riferisce il Times of Israel, precisando che secondo le Idf un gruppo armato ha attaccato una posizione delle Nazioni Unite vicino alla città siriana di Hader, nei pressi del confine con lo Stato ebraico. Negli ultimi giorni le Idf hanno rafforzato la loro presenza alla frontiera con la Siria in seguito all'avanzata delle forze antigovernative anche nel sud del Paese arabo.

15:56
Trump: "Usa non dovrebbero farsi coinvolgere in Siria"

 

Gli Stati Uniti "non dovrebbero farsi coinvolgere" nella guerra in Siria. Lo ha detto il presidente eletto Donald Trump da Parigi, dove staserà parteciperà alla cerimonia di riapertura di Notre-Dame. "La Siria è un disastro, ma non è nostra amica, e gli Stati Uniti non dovrebbero avere nulla a che fare con questo. Questa non è la nostra lotta. Lasciamo che la situazione si sviluppi. Non lasciamoci coinvolgere", ha aggiunto sul suo social Truth.

Nel post Trump fa riferimento alla "offensiva altamente coordinata" dei "combattenti dell'opposizione" che "ora sono alle porte di Damasco, ovviamente preparandosi ad una grande mossa per far cadere Assad". Il presidente eletto, afferma anche che la Russia "non è in grado di fermare questa marcia attraverso la Siria, Paese che ha protetto per anni", a causa del suo impegno in Ucraina dove "ha perso 600mila soldati". Trump passa poi ad attaccare Barack Obama, che era alla Casa Bianca quando scoppiò la guerra civile in Siria, per essere stato incapace di fermarla: "Così è scoppiato l'inferno ed è entrata in scena la Russia". Ma ora, secondo Trump, un'uscita di scena di Assad potrebbe essere "la cosa migliore per i russi, non c'è mai stato molto beneficio per la Russia in Siria, a parte far apparire Obama molto stupido".

15:49
Media, insorti hanno preso una caserma nella città di Homs

Gli insorti siriani hanno conquistato una caserma dei servizi di sicurezza governativi nella città di Homs. Lo riferiscono media panarabi che citano fonti locali nella città siriana al centro di scontri tra anti-governativi e lealisti. 

++ Tajani, situazione degli italiani in Siria sotto controllo ++
La situazione in Siria
15:11
"Bashar al Assad è a Damasco"

 

Bashar al Assad è a Damasco, le voci secondo cui il presidente siriano avrebbe lasciato il Paese sono false. Lo ha indicato una nota dell'ufficio del palazzo presidenziale siriano. "Alcuni media stranieri hanno diffuso voci e notizie false sulla partenza del presidente Bashar al Assad da Damasco o sulle sue visite segrete in un determinato Paese. L'ufficio presidenziale smentisce tutte queste voci", si legge nel comunicato.

14:33
Damasco, giovani siriani: "Libertà!"

"Hurriye, hurriye!" (libertà, libertà): gridano decine di giovani siriani nella periferia di Damasco, a Muaddamiya, sobborgo che si era rivoltato nel 2011 e che aveva subito la dura repressione governativa. Lo riferiscono testimoni oculari a Damasco, che riprendono con i telefoni le proteste in corso, in corrispondenza con l'avvicinarsi di insorti anti-governativi al cuore della capitale. "Yallah tlaai barra!" (Su, vattene!) è l'altro slogan scandito in queste ore in riferimento al contestato presidente Bashar al Assad.

14:15
Israele si prepara al "crollo del regime, diserzione di massa dei soldati siriani"

Israele ha rilevato "una diserzione di massa dei soldati siriani" e "si prepara al crollo completo del regime" del presidente siriano Bashar al-Assad. Lo ha riferito la tv pubblica israeliana Kan, citando alti funzionari israeliani, secondo i quali ciò che sta prendendo forma in Siria è "una svolta drammatica che potrebbe cambiare la realtà in Medio Oriente".

13:59
Lavrov: "Inammissibile paese sotto il controllo dei terroristi"

 

"È inammissibile permettere a un gruppo terroristico di prendere il controllo" della Siria "in violazione degli accordi esistenti, a partire dalla risoluzione 2254 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che ha ribadito con forza la sovranità, l'integrità territoriale e l'unità della Repubblica araba siriana". Lo ha dichiarato in Qatar il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, riferendosi all'avanzata delle fazioni armate guidata da Hayat Tahrir al-Sham verso Damasco.

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Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov arriva al Doha Forum in Qatar
12:54
Tajani: "Richio crisi umanitaria e migratoria"

"Il rischio che tutti paventano è quello di una crisi umanitaria, un collasso migratorio che provocherebbe problemi nei Paesi vicini, ma non solo''. Lo ha ribadito il vice premier e ministro degli Esteri Antonio Tajani aggiornando i giornalisti sulla situazione in Siria dall'Unità di crisi della Farnesina. ''Anche da questo punto di vista bisogna scongiurare un'altra crisi umanitaria e migratoria'', ha aggiunto.
 

12:40
Usa: crisi Siria indebolisce Hezbollah, ma non è sconfitto

Ciò che sta accadendo in Siria indebolisce Hezbollah perchè rende più difficile per l'Iran fargli arrivare armi in Libano. Lo ha affermato l'inviato speciale Usa, Amos Hochstein, avvertendo però che il gruppo sciita filo-Teheran non è stato sconfitto, anche se può non essere abbastanza forte da attaccare Israele o sostenere il regime siriano di Bashar al-Assad. Hochstein ha quindi ribadito il sostegno Usa all'esercito libanese.

12:26
Bombardamenti russi in Siria: almeno 7 civili uccisi

Almeno 7 civili siriani sono rimasti uccisi nei dintorni di Homs, la terza città della Siria, in mano ai ribelli sunniti, sotto bombardamenti aerei e di artiglieria compiuti dai russi, nel tentativo di riguadagnare terreno sul teatro siriano. Lo scrive il direttore dell'Osservatorio siriano dei diritti umani, Rami Abdel Rahman. 

12:20
L'esercito siriano si ritira dalle città a 10 km da Damasco

L'esercito siriano si è ritirato dalle città a circa 10 km da Damasco. Lo ha riferito l'Osservatorio siriano per i diritti umani.

SYRIA ARMED CONFLICT
Un tank abbandonato dalle truppe siriane
12:08
 Iraq: "Situazione grave, non interverremo nel conflitto"

Il ministro degli Esteri iracheno Fuad Hussein ha sottolineato "la gravita'" degli sviluppi della situazione in Siria, mettendo in guardia dalla crisi umanitaria che ne può conseguire. Secondo quanto riferisce al Jazeera, il capo della diplomazia di Baghdad ha ribadito l'intenzione di "impedire che l'Iraq prenda parte a questo conflitto". "Vogliamo stabilità e sicurezza in Siria, poichè lo stato di caos influenzerà la sicurezza dell'Iraq e della regione", ha aggiunto sottolineando che la politica di Baghdad è la "non interferenza" negli affari dei Paesi.

12:05
Siria, iniziati i colloqui a Doha tra Iran, Russia e Turchia

A margine del Forum a Doha, sono iniziati i colloqui tra Iran, Russia e Turchia sulla situazione in Siria, dove i ribelli continuano ad avanzare da nord e da sud verso Damasco. Lo ha riferito il ministero degli Esteri di Teheran.

11:46
Tajani: situazione italiani sotto controllo

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha dichiarato che la prima preoccupazione è la "tutela degli italiani" in Siria. Sono circa 300 quelli che vivono nel Paese. La situazione, spiega, è "assolutamente" sotto controllo: alcuni sarebbero riusciti a evacuare, tutti i connazionali sarebbero comunque in contatto con l'ambasciata italiana a Damasco. L'Italia sostiene "una soluzione politica per pace e stabilità". Bisogna "scongiurare" una "crisi migratoria".

Tajani, chieste tutele per i civili e le minoranze in Siria
Il ministro degli Affari Esteri, Antonio Tajani, durante la riunione sulla situazione in Siria nell Unita di Crisi alla Farnesina
11:42
Forze governative si ritirano dalla base aerea vicino a Palmira

Secondo i media arabi, le forze governative siriane hanno iniziato a ritirarsi dalla base aerea T-4 nei pressi dell'antica città di Palmira, nel governatorato di Homs. Il T-4, noto anche come Tiyas, è uno dei due aeroporti principali (l'altro è l'aeroporto internazionale di Damasco) in cui spesso atterrano le compagnie aeree cargo iraniane che trasportano armi destinate a Hezbollah in Libano. Secondo l'intelligence israeliana, le armi vengono tenute nei magazzini della zona prima di essere trasportate in Libano. Negli ultimi anni Israele ha attaccato più volte la base aerea T-4. 

11:39
Insorti si avvicinano a Damasco

Le forze anti-Assad, protagoniste dalla travolgente avanzata in Siria, sono a 20 chilometri da Damasco. Lo riportano fonti delle fazioni combattenti e dell'Osservatorio siriano per i diritti umani.

11:24
Duemila Hezbollah a sostegno di Assad

Hezbollah ha inviato in Siria, in un'area non lontana dal confine libanese, duemila combattenti a sostegno del regime di Damasco. Lo ha detto all'Afp una fonte del gruppo: "Hezbollah ha inviato duemila miliziani nell'area di Qusayr per difendere le sue posizioni lì e non ha ancora partecipato ad alcuna battaglia" con gli insorti siriani.