Giovedì 13 Marzo 2025
REDAZIONE ESTERI

Siria, caccia israeliani stanno attaccando Damasco: ci sono vittime

Bombe sul quartier generale della Jihad islamica, l’obiettivo sono i comandanti di Hamas. Tel Aviv teme un’alleanza col nuovo regime di al-Jolani. Ieri altro attacco nel Sud del Paese

Colonne di fumo su Damasco dopo il raid israeliano

Colonne di fumo su Damasco dopo il raid israeliano

Roma, 13marzo 2025 – “Caccia israeliani stanno attaccando Damasco”. È l’allarme lanciato in queste ore dalla tv libanese al-Manar, vicina a Hezbollah. L'aeronautica militare israeliana ha bombardato il quartier generale della Jihad islamica della capitale siriana. 

L'obiettivo dell'Idf sono i comandanti di Hamas, che pare stessero pianificando attacchi contro le forze militari israeliane dislocate sul confine settentrionale del Paese e nella zona cuscinetto. 

Le foto pubblicate sui social e dai media mostrano molto fumo che si alza dall'edificio danneggiato, ci sarebbero anche delle vittime. Israele teme che l'organizzazione terroristica palestinese e la Jihad si affermino sotto il nuovo regime di al-Jolani, che ha liberato i terroristi palestinesi dalle prigioni siriane.

Idf: “Ieri il più imponente attacco in territorio siriano”

Anche le tv israeliane stanno rilanciando la notizia. Il raid aereo arriva all’indomani del massiccio attacco in Siria. Il portavoce dell'Idf ha annunciato che l'attacco di ieri è stato il più imponente in territorio siriano dopo l'ondata di attentati seguita alla caduta del regime di Assad.

Ventidue aerei da combattimento israeliani hanno sganciato oltre 60 bombe nel Sud della Siria, attaccando decine di obiettivi nella zona meridionale del Paese, tra cui radar e apparecchiature di rilevamento utilizzate per creare un quadro di intelligence aerea, quartieri generali e siti con armi ed equipaggiamento militare del vecchio regime siriano.

Siria divisa in 3 zone strategiche 

Il portavoce ha aggiunto che l'Idf ha diviso sulla mappa la Siria meridionale in 3 aree: la zona cuscinetto –  tra uno e cinque chilometri dal confine, dove si trovano i punti di controllo strategici la zona di sicurezza, che si estende fino a 15 chilometri dal confine, e la zona di influenza larga oltre 65 chilometri e che raggiunge la strada per Damasco. L'obiettivo di dividere la regione in aree è quello di impedire al nuovo regime di stabilirsi e controllare la zona dalla capitale al confine con Israele.