Lunedì 3 Febbraio 2025
MARTA OTTAVIANI
Esteri

La svolta degli 007 ucraini e il repulisti degli omini verdi. Ora Putin incassa colpo su colpo

Durante Yaukovich erano stati pesantemente infiltrati da Mosca, poi il nuovo corso dopo il 2014 grazie all’appoggio della Ci. Dall’inizio della guerra i servizi di Kiev hanno messo a segno risultati importanti, eliminando alti ranghi dell’esercito russo

Roma, 3 febbraio 2025 – Impara l’arte, mettila da parte e fatti aiutare dagli amici. L’SBU, il servizio segreto ucraino, ha visto una graduale e sostanziale riforma negli ultimi 25 anni, per la precisione, da quando ha capito che la minaccia russa era più viva che mai. I primi cambiamenti risalgono al 2005, quando l’organizzazione contava su circa 30mila agenti e le sue funzioni erano soprattutto la raccolta di informazioni e la gestione della criminalità organizzata. Con l’elezione di Viktor Yanukovych a presidente dell’Ucraina, l’SBU è stata gradualmente infiltrata dai russi, anche nei suoi alti gradi.

Polizia russa a Mosca fuori dal palazzo residenziale dove è avvenuta l'eplosione in cui è morto Armen Sargsyan (Ansa)
Polizia russa a Mosca fuori dal palazzo residenziale dove è avvenuta l'eplosione in cui è morto Armen Sargsyan (Ansa)

Questo ha comportato un indebolimento progressivo delle difese interne di Kiev, culminato con i disordini di piazza Maidan nel 2014 e la successiva presa della Crimea da parte di Mosca, con logiche di guerra non lineare. Il servizio segreto ucraino era talmente bene infiltrato che i russi ebbero gioco facile a penetrare nel territorio con gli spetnaz, i cosiddetti omini verdi, a organizzare rivolte locali senza effettivamente sparare un colpo. È proprio il 2014 a segnare un punto di svolta per l’intelligence di Kiev. È stato calcolato che in pochi anni i russi abbiano messo le mani su 22mila identità di agenti segreti. Da quel momento, è iniziato un repulisti che ha condotto all’arresto di centinaia di dirigenti e l’inserimento di forze nuove nell’intelligence. Una parte importante in questa operazione è stata giocata dalla Cia, con la quale l’Ucraina ha iniziato a lavorare dopo i fatti del 2014. L’SBU è stata fatta passare sotto il controllo delle forze armate, sono state promosse iniziative per abbattere la corruzione interna al sistema, che poi era uno dei modi migliori per Mosca di trovare collaboratori. Con l’inizio della guerra, il 24 febbraio 2022, i ruoli, almeno per quanto riguarda l’efficienza dei servizi segreti, sembrano essersi ribaltati. Se le truppe del Cremlino avanzano sul terreno in Donbass, gli agenti di Kiev hanno messo a segno colpi importanti, che hanno avuto come obiettivo alti ranghi dell’esercito russo.

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Merito dell’appoggio americano, che ha saputo indirizzarli, prima ancora che su dove colpire, su dove infiltrare, esattamente come hanno fatto i russi a loro tempo. Due gli obiettivi principali: Mosca e la Crimea. La prima per l’importanza simbolica e perché i nomi principali gravitano attorno alla capitale. La seconda perché più facile da infiltrare perché, con buona pace dei risultati del referendum di annessione, giudicato una farsa dalla comunità internazionale, non tutti sono contenti di essere finiti sotto il controllo della Russia. Kiev può poi contare su una parte di società e militari russi che erano contrari a questa guerra. Troppo pochi per cambiare le sorti del Paese, ma abbastanza per giocare qualche brutto scherzo a Putin.