Sabato 6 Luglio 2024

Francia, primo sondaggio dopo le desistenze: l’estrema destra lontana dalla maggioranza assoluta

Il Rassemblement National dovrebbe ottenere al ballottaggio fra 190 e 220 seggi, contro i 289 necessari. Macron: “Mai coalizione di governo con la sinistra radicale”

Parigi, 3 luglio 2024 – Non sarà facile come poteva sembrare dopo il primo turno delle elezioni legislative in Francia. Il primo sondaggio Harris dopo le 218 desistenze in funzione anti-estrema destra vede il Rassemblement National lontano dalla maggioranza assoluta. Il partito di Marine Le Pen e Jordan Bardella dovrebbe ottenere al ballottaggio di domenica 7 luglio fra 190 e 220 seggi, contro i 289 necessari. 

Ma all’indomani delle intese sulle candidature per fermare l’estrema destra, Emmanuel Macron ha gelato le speranze di un’alleanza larga tra i centristi e la gauche nel caso in cui RN non raggiungesse appunto la maggioranza assoluta.

I giochi sono aperti insomma. 

Jordan Bardella (RN)
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"Un accordo di desistenza non significa che ci sarà una coalizione, non faremo nessun governo con La France Insoumise", fa sapere l'entourage del capo dell'Eliseo che sbarra la strada a una eventuale coalizione di governo con la sinistra radicale.

"Non governeremo con La France Insoumise. Una desistenza non costituisce una coalizione", ha detto il presidente della Repubblica durante il Consiglio dei ministri secondo quanto riportano i media francesi. La posizione di Macron era già stata anticipata in mattinata dal primo ministro, Gabriel Attal. "Tutto mi separa dalla France Insoumise - ha detto Attal - non stringerò mai un'alleanza con loro". L'ipotesi di una coalizione di governo sinistra-centro alternativa al RN se l'estrema destra non dovesse raggiungere la maggioranza assoluta di 289 deputati era stata già scartata dallo stesso leader della France Insoumise, Jean Luc Melenchon.

"Ci sono due progetti sul tavolo: il Rassemblement National e il Nuovo Fronte Popolare - aveva detto il leader della sinistra - La scelta dell'"unità nazionale" non è una di queste". Il doppio veto di macronisti e sinistra radicale apre quindi lo scenario di una Assemblea Nazionale senza maggioranza nel caso in cui il RN non raggiungesse quota 289 seggi.

L’endorsement di Mosca a Le Pen

Intanto, il Cremlino rende pubblico per la prima volta in maniera ufficiale il suo endorsement per il partito di Marine Le Pen. In un post su X il ministero degli Esteri di Mosca pubblica una foto della leader del RN e scrive che "il popolo francese sta cercando una politica estera sovrana che serva i propri interessi nazionali e una rottura con i dettami di Washington e Bruxelles". I dirigenti francesi "non saranno in grado di ignorare questi profondi cambiamenti negli atteggiamenti della stragrande maggioranza dei cittadini", aggiunge il ministero russo. In mattinata un allarme sulle interferenze di Mosca sul voto era stato lanciato dal CNRS francese (il Centro di Analisi e Matematica Sociale). In uno studio pubblicato il 30 giugno e rilanciato dal Figaro, il centro di ricerche francese scrive che "il Cremlino avrebbe cercato di influenzare il voto delle elezioni legislative per destabilizzare la Francia". Lo studio descrive in dettaglio le strategie attuate dalla Russia per "indebolire il fronte repubblicano" e "destrutturare la società francese" durante le elezioni. Il rapporto aggiunge che che la Russia sta cercando un "processo di indebolimento e poi di inversione del fronte repubblicano" nel contesto delle elezioni. L'obiettivo di Mosca secondo il rapporto, sarebbe quindi "destrutturare la società francese in modo sistemico per provocare una transizione verso una società chiusa o una democrazia illiberale". Lo studio individua una "convergenza di interessi tra il regime di Putin e l'estrema destra francese".