
La nave Alan Kurdi della ong tedesca Sea Eye (Ansa)
Roma, 6 aprile 2019 - La nave Alan Kurdi della Ong tedesca Sea Eye ha girato la prua ed è ora diretta verso Malta - "sfruttando una breve finestra meteo positiva" - dove chiederà un porto sicuro. Ieri l'Italia non aveva concesso l'approdo a Lampedusa mentre due madri si erano rifiutate di sbarcare con i loro bambini per non essere separate dai mariti e padri.
La Ong ora attacca il ministro Matteo Salvini, che "non ha umiliato solo i naufraghi, ma sfrutta tutto e tutti per ottenere il massimo vantaggio possibile da questa situazione". Sea Eye spiega così la situazione: "Temendo che non fosse possibile raggiungere una soluzione a breve, l'organizzazione ha scelto di fare rotta su Malta sperando di poter trovare rapidamente una soluzione umana e che tuteli le persone soccorse". Dal canto suo, il ministro dell'Interno risponde sui social "Dietrofront, nave Ong diretta a Malta. Molto bene, in Italia non si passa. #portichiusi".
L'ESPOSTO DI MEDITERRANEA - E intanto Alessandra Sciurba, assistente legale della ong Mediterranea, rivela: "Abbiamo appena depositato un esposto alla procura di Agrigento contro il governo italiano" per verificare le gravissime violazioni di leggi nazionali e convenzioni internazionali nel caso del blocco navale operato contro la Alan Kurdi al largo di Lampedusa, "perché quelli erano ordini illegali". L'esposto è firmato, tra gli altri, da Filippo Miraglia, Cecilia Strada, Francesca Chiavacci e Sandro Mezzadra.
LE FAMIGLIE - La ong posta su Twitter la testimonianza di una delle famiglie che non vuole essere separata:
„Wir gehen nicht ohne unsere Ehemänner.“ Entgegen einer Vereinbarung mit Deutschland wollte Italien nur 2 Frauen und deren Kinder evakuieren. Das Recht auf Schutz der Familie ist in der UN #Menschenrechtscharta festgeschrieben. Art. 16 Abs. 3 ‼️#saveLives pic.twitter.com/U9gAAK4Qgr
— sea-eye (@seaeyeorg) 5 aprile 2019