Mercoledì 13 Novembre 2024

Parigi brucia, black bloc in azione contro la riforma delle pensioni

Vetrine spaccate e lancio di pietre. La polizia risponde con i gas lacrimogeni. Sono 123 gli agenti feriti, 80 i fermi. Per il politologo Jean-Yves Camus il presidente Macron non tornerà indietro

Parigi, 23 marzo 2023 - Parigi brucia per la riforma delle pensioni. Alla lettera. Un migliaio di black bloc - scrive Le Figaro su dati della prefettura - ha partecipato a una nuova manifestazione che secondo il conteggio del sindacato CGT, ha visto sfilare 800.000 persone (la polizia ne ha contabilizzati 119.000), la cifra più alta dal 19 gennaio, prima giornata di mobilitazione. In tutta la Francia secondo i sindacati sono scese in piazza 3,5 milioni di persone (poco più di un milione secondo il governo). 

Sono stati feriti 123 fra poliziotti e gendarmi, ha comunicato il ministro dell'Interno, Gérald Darmanin. Il numero dei fermati è salito per il momento a 80.

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Il corteo è partito in modo pacifico dalla Bastiglia, ma sul percorso verso l’Opéra Garnier un centinaio di black bloc hanno attaccato un fast food, spaccato le vetrine di una banca e di un piccolo supermercato, distruggendo panchine e pensiline. Le forze dell’ordine hanno cercato di intervenire ma sono state bersaglio di oggetti, sassi e bottiglie incendiarie. I pompieri sono intervenuti a più riprese per spegnere le fiamme di cassonetti incendiati. 

Alcuni ‘casseurs’ hanno lanciato sampietrini e altri oggetti contro la polizia che ha risposto sparando lacrimogeni. I manifestanti hanno anche dato fuoco a cassonetti e a diversi mucchi di rifiuti accumulatisi nella strade dopo giorni e giorno di sciopero dei netturbini. Secondo la polizia tra i manifestanti è presente anche un gruppo di circa un ‘migliaio’ di black block, attrezzati con caschi, maschere e occhiali per proteggersi dai fumogeni.

Ma la scelta secondo i commentatori è fatta. Il politologo francese Jean-Yves Camus ritiene che il voto all’Assemblea Nazionale francese segni - per l’esito che ha avuto - “una svolta politica”. Ma Emmanuel Macron non tornerà sui suoi passi. “Il voto di ieri segna una svolta politica - spiega il direttore de l’’Observatoire des radicalités politiques’ alla Fondation Jean Jaurès - nella misura in cui la mozione di censura ha ricevuto un numero di voti favorevoli più alto del previsto, in particolare quelli provenienti dai Républicains. Emmanuel Macron però non tornerà sulla riforma delle pensioni. Non ci sarà alcun passo indietro, perché il testo è stato adottato entro le regole costituzionali. E anche perché il presidente, che non potrà ricandidarsi nel 2027, vuole passare alla storia come un riformatore” che libera dai “blocchi della società francese”.