Mosca, 23 settembre 2022 - La mobilitazione annunciata dal presidente Vladimir Putin ha gettato nel panico i russi, tanto che anche chi riteneva di avere 'le spalle coperte', ha tremato davanti al rischio di partire per combatere in Ucraina. E' il caso di Nikolay Peskov, figlio del portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, bersaglio di uno scherzo telefonico dell'oppositore al regime Alexey Navalny.
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"Lei non sa chi sono io"
Come si dice tutto il mondo è paese, e Mosca e i russi non sono da meno, infatti la classica frase "lei non sa chi sono io", è la prima risposta che si è sentito dare un collaboratore di Navalny quando, fingendosi un impiegato militare, ha informato Peskov jr che sarebbe dovuto presentare all'ufficio di reclutamento. Uno scherzo pesante, e credibile, infatti sono già iniziate le telefonate del ministero della Difesa per informare i 300mila riservisti della chiamata alle armi. Il figlio dio Peskov ha 32 anni ed è quindi abile e arruolabile.
La telefonata
Dmitry Nizovtsev, membro della Fondazione anticorruzione di Navalny, ha quindi telefonato al figlio del portavoce del Cremlino fingendosi un impiegato dell'ufficio militare di registrazione. Nizovtsev, che ha fimato la conversazione, ha chiamato Nikolay Peskov dicendogli di presentarsi il giorno dopo alle 10 per la visita medica da svolgersi prima di essere inserito tra i riservisti. La reazione del 32enne 'figlio di papà' è stata classica, e dopo aver esitato si è schermato: "Risolverò la cosa ad un livello più alto...". Non è la prima volta che gli oppositori russi sfruttano lo scherzo telefonico per colpire gli avversari politici. Lo stesso Navalny smascherò i responsabili del suo avvelenamento grazie a una telefonata agli agenti responsabili dell'operazione contro di lui.
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