La crisi sudcoreana arriva in maniera del tutto inaspettata. Usa sono rimasti spiazzati come tutti dalla mossa a sorpresa della legge marziale decisa dal presidente sucoreano Yoon Suk Yeol. Lo ha riconosciuto il Consiglio per la sicurezza nazionale: "Gli Stati Uniti non sono stati avvisati in anticipo di questo annuncio". Un'ammissione imbarazzante, che solleva interrogativi sull'intelligence americana e sui rapporti politici con uno degli alleati più stretti di Washington, soprattutto nel decisivo scacchiere asiatico. La mossa di Yoon Suk Yeol pone quindi in una situazione di estrema precarietà e difficoltà un Paese strettamente alleato degli Usa e considerato da Washington un partner strategico in quell'area dove, secondo gli Usa, si giocherà la partita decisiva dei prossimi anni, quella con la Cina. La Corea del Sud è del resto un tassello fondamentale in quella costruzione di alleanze (con Australia, Nuova Zelanda e Giappone tra gli altri) che gli Usa stanno portando avanti in chiave anti Pechino.
EsteriDall'Ucraina alla penisola coreana: l'effetto domino e lo spettro della Terza guerra mondiale