La Russia aveva iniziato a fare sentire la sua presenza poco pacifica in Estonia già dal 2007 con logiche di guerra non lineare che avevano seminato instabilità nella repubblica balcanica.
Dal 7 al 12 agosto 2008 Mosca lancia un primo concreto segnale delle sue mire espansionistiche, invadendo due regioni della Georgia, per la precisione l’Abkazia e l’Ossezia del Sud.
In entrambi i casi viene addotta come motivazione la protezione delle minoranze russofone nelle rispettive aree. In realtà si tratta di un progetto neo imperiale destinato a prendere sempre più forma.