Venerdì 27 Settembre 2024
BIANCHI-LORENZO
Esteri

I continui bombardamenti di Hezbollah sul nord di Israele

Gli incendi provocati dai missili di Hezbollah vicino alla città israeliana di Safed (Ansa)

Gli incendi provocati dai missili di Hezbollah vicino alla città israeliana di Safed (Ansa)

Il 7 ottobre del 2023 sono stati massacrati 1.200 israeliani dagli integralisti di Hamas nei kibbutz del sud e al rave party Nova. Circa 250 persone furono rapite. Cento sono state rilasciate o liberate dai militari di Gerusalemme. Il 26 ottobre le Forze Israeliane di Difesa hanno invaso la Striscia di Gaza. Da allora gli Hezbollah libanesi non hanno mai smesso di bombardare il nord di Israele. A volte sono stati presi di mira dagli uomini in armi libanesi anche punti strategici molto delicati come, il 23 settembre, la base della Marina israeliana di Atlit. Nel complesso militare ha la sua sede il comando dell’unità di operazioni speciali Shayetet 13. Secondo i militari dello stato ebraico gli Hezbollah hanno lanciato tre droni. Due sono stati intercettati, il terzo è caduto in un’area vuota. Altri razzi dei miliziani libanesi hanno provocato incendi vicino alla città di Safed. Circa 60mila israeliani hanno dovuto abbandonare le loro case nel nord del Paese e sono stati spostati in alberghi. Fra il 23 e 24 settembre circa 500mila hanno dovuto passare la notte nei rifugi nella zona a nord di Haifa. Naim Qassem, il vice del leader dei miliziani del Partito di Dio ha proclamato: "Hezbollah è entrato in una nuova fase della sua battaglia con Israele, si è aperta la resa dei conti".

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