Roma, 28 settembre 2024 – L’obiettivo di Tel Aviv è una ”pax israeliana”, con Gaza ridotta ad un protettorato senza più una significativa presenza militare di Hamas e il Libano con una Hezbollah depotenziata e non più punta di lancia del fondamentalismo degli ayatollah iraniani. La distruzione di Gaza e gli attacchi alla struttura militare di Hezbollah, uniti ai tradizionali omicidi selettivi che stavolta sono giunti sino a decapitare il vertice dell’organizzazione sciita, servono a questo. “Hezbollah non collasserà se Nasrallah è ucciso o messo fuori gioco – ha commentato la professoressa Lina Khatib, del “Chatam house policy institute” quando ancora la sorte del leader sciita non era chiara - ma sarà un grande colpo al morale del gruppo e sottolineerà la superiorità militare di Israele”.
In altre parole ridimensionerà Hezbollah. E questo a maggior ragione se come pare evidente, anche alla luce della nuova presidenza, l’Iran eviterà una guerra aperta, o una guerra “per procura” in Libano, che sa di non potersi permettere.