Altre fonti invece sostengono che il RS-26 Rubez, codice NATO: SS-X-31 Sickle D, era stato sì 'congelato', ma con la guerra in Ucraina era stato prontamente rispolverato e ulteriormente migliorato, fino a rientrare in servizio nel 2024. Sviluppato dal missile RS-24 Yars di cui costituisce una versione più compatta, è dotato di testate MIRV o MaRV. Ha una gittata a medio raggio quantificabile con 6.000 chilometri che lo mantiene in bilico tra le categorie ICBM a lungo raggio e un IRBM, cioè i missili balistici a medio raggio banditi dal Trattato INF.
EsteriIl missile balistico ipersonico Oreshnik, la 'novità' di Putin