Giovedì 10 Ottobre 2024

Fratelli Menéndez: la serie Netflix, la riapertura del caso e Kim Kardashian

Dopo il clamore mediatico che si è accesso intorno a 'Monsters', la procura di Los Angeles ha deciso di prendere in considerazione "nuove prove"

I fratelli Erik (a sinistra) e Lyle (a destra) durante il processo per l'omicidio dei loro genitori, tenutosi nel 1995 (AFP)

I fratelli Erik (a sinistra) e Lyle (a destra) durante il processo per l'omicidio dei loro genitori, tenutosi nel 1995 (AFP)

Roma, 5 ottobre 2024 - Il caso dei fratelli Menendez risale al 1989, quando Erik e Lyle - all'epoca 21 e 18 anni - spararono ai propri genitori con due fucili nel salotto di casa. I due furono arrestati pochi mesi dopo e condannati all'ergastolo nel 1996. Ma nonostante siano passati 35 anni dal delitto e 28 dalla condanna, dei fratelli Menendez si è continuato a parlare e ora la loro storia è tornata sotto i riflettori.

Il motivo principale è la seconda stagione della serie antologica 'Monsters', creata da Ryan Murphy e Ian Brennan per Netflix. Così come era successo per la prima stagione, dedicata al serial killer Jeffrey Dahmer, lo show, ricco di eccessi e contenuti espliciti, è finita al centro di polemiche e critiche, anche da parte dei protagonisti reali della vicenda: Erik Menendez - tramite un post su X diffuso dalla moglie Tammi - ha definito la serie "una rappresentazione ingenua e imprecisa che riporta indietro di decenni le conquiste delle vittime di abusi sessuali". 

Ma l'attenzione mediatica sulla vicenda potrebbe portare anche delle buone notizie per Lyle e Erik: la procura di Los Angeles ha infatti deciso di riaprire il caso. Il procuratore distrettuale della città californiana, George Gascón, ha dichiarato che prenderà in esame "nuove prove", che potrebbero portare al rilascio dei due fratelli, ad una riduzione della pena o alla revisione del processo.

E a favore della revisione del caso e della liberazione dei due omicidi si è fortemente schierata l'influencer e imprenditrice Kim Kardashian, che ha portato la vicenda all'attenzione dei suoi 360 milioni di follower su Instagram. 

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