Londra, 5 giugno 2024 – In occasione dell’ottantesimo anniversario del D-Day, Carlo e Camilla hanno ricevuto a Buckingham Palace quattro veterani che parteciparono in prima persona allo sbarco del 6 giugno 1944. John Dennett, 99 anni, Arthur Oborne, Bernard Morgan e Jim Miller, tutti centenari, hanno condiviso i loro ricordi dell’operazione militare con i reali.
Arthur Oborne, della 49a divisione del 6° battaglione del reggimento del duca di Wellington, ha raccontato di essere stato salvato dal suo amico Walter dopo essere stato colpito da diversi proiettili. Il veterano ha mostrato ai reali i frammenti dei proiettili, che ancora conserva. “Walter mi ha salvato e io e la mia famiglia non lo dimenticheremo mai” ha raccontato Obourne. “Abbiamo scoperto che è stato ucciso il giorno dopo. Abbiamo visitato la sua tomba diverse volte".
"Mi considero molto fortunato", ha detto al re John Dennett, un artigliere della Marina di Wallesey, ricordando i tanti giovani che morirono combattendo durante la Seconda Guerra Mondiale. Il veterano ha poi ricordato le lettere d’amore che scriveva alla moglie durante la guerra, mostrandone una foto.
Bernanrd Morgan era il più giovane sergente della Raf atterrato a Gold Beach. Ha raccontato a Camilla i suoi drammatici ricordi del D-Day: "Quando siamo scesi dalla nave da sbarco sulla spiaggia, l'esercito stava raccogliendo i poveri soldati che erano annegati durante lo sbarco iniziale". Poi ha mostrato ai sovrani le sue scarpe da calcio, con cui giocò 12 partite, inclusa una sulla nave diretta in Normandia.
Jim Miller, che prestò servizio nell’11° reggimento di ricognizione Ussari, ha voluto rivolgere un appello alle giovani generazioni, che dovrebbero conoscere il D-Day, e si è augurato che "lo prendano a cuore. Il ricordo è importante". Messaggio del tutto simile a quello lanciato da Re Carlo durante le celebrazioni a Porstmouth, durante le quali si è rivolto alle nuove generazioni, dicendo: “Impegniamoci ancora una volta a ricordare e onorare coloro che hanno prestato servizio quel giorno e a essere all'altezza della libertà per la quale sono morti, perché siamo tutti eternamente in debito con loro”.
Anche Re Carlo ha condiviso, durante l’incontro, i ricordi della famiglia reale, leggendo un estratto del diario scritto da re Giorgio VI, suo nonno, in cui erano riportati gli eventi, e mostrandone una foto in Normandia, dove si recò pochi giorni dopo l'operazione militare.