Roma, 7 febbraio 2025 – Più di 7.700 scosse hanno fatto tremare l'area di Santorini, dal 26 gennaio, facendo scappare dall’isola 11mila residenti, lavoratori stagionali e turisti. Secondo l'Osservatorio di Atene, nelle ultime 12 ore sono state registrate più di 50 scosse, la più forte delle quali di magnitudo 4.8 alle 8,16 italiane, in mare aperto e a 2 chilometri di profondità. Mentre la scossa più intensa dall’inizio dello sciame sismico, di magnitudo 5.2, si è verificata ieri mattina.
![Il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis incontra la protezione civile impegnata nell'emergenza sisma a Santorini](https://www.quotidiano.net/image-service/view/acePublic/alias/contentid/YjI1YWYzOTQtNDEzMC00/0/il-primo-ministro-greco-kyriakos-mitsotakis-incontra-la-protezione-civile-impegnata-nell-emergenza-sisma-a-santorini.webp?f=3%3A2&q=1&w=1280)
Epicentro spostato a Amorgos
Intanto l’epicentro si è spostato verso la vicina isola di Amorgos, come ha sottolineato Kostas Papazachos, professore di sismologia, secondo cui "le scosse continueranno per due o tre settimane”, poi “ci sarà una sequenza di scosse di assestamento che diminuiranno lentamente".
Giovedì Santorini, una delle principali destinazioni turistiche greche, è stata posta in stato di emergenza dalla Protezione Civile fino al 3 marzo per "far fronte a necessità straordinarie e gestire le conseguenze dell'attività sismica".
Primo ministro: “Pronti a qualunque eventualità”
Il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis ha invitato a "mantenere la calma e ad ascoltare le istruzioni della protezione civile" durante la sua visita a Santorini, accolto dal sindaco Nikos Zorzos. "Speriamo che questo fenomeno finisca rapidamente e che l'isola torni pienamente al suo ritmo normale", ha detto Mitsotakis. Il capo del governo ha assicurato che "l'intero apparato statale è mobilitato" per prepararsi a "qualsiasi eventualità"e che il governo e gli scienziati continuano a "monitorare questo fenomeno geologico attivo" e sono in corso misure preventive e il monitoraggio degli edifici da parte di squadre di ingegneri. Finora gli esperti non sono stati in grado di fornire una stima di quando l'attività sismica finirà, ma sottolineano che si tratta di un
f enomeno senza precedenti.Sciame sismico iniziato il 26 gennaio
Lo sciame è iniziato il 26 gennaio con eventi di magnitudo inferiore a 3, mentre dal 29 gennaio la magnitudo delle scosse è aumentata, fino a raggiungere il valore massimo di 5.2, con numerosi eventi avvertiti nelle isole circostanti e nella città di Atene e a Creta. La profondità massima delle scosse è di 35 km e la minima di 2 km, la maggior parte si attesta sui 10 km. Sono i dati pubblicati dal team Aristotle e Boris Behncke sul sito Ingvvulcani.it. L'area interessata è una delle più attive sismicamente della regione dell'arco vulcanico ellenico. Gli eventi attuali avvengono lungo la zona di faglia Santorini-Amorgos, nota per la sua capacità di generare terremoti di magnitudo elevata.
Il terremoto più distruttivo
Il terremoto più distruttivo si è verificato il 9 luglio 1956 con magnitudo 7.1, seguito da un forte aftershock di magnitudo 6.9, che causaromo danni diffusi e un violento tsunami. Recenti studi geologici hanno evidenziato una faglia con una superficie esposta di recente alla base del fondale marino, compatibile con il sisma del 1956. Queste strutture tettoniche fanno parte di un sistema di faglie normali orientate nord-est/sud-ovest, responsabili della subsidenza e dell'estensione crostale nell'area. Le analisi geofisiche indicano che tali faglie sono attive e capaci di generare forti terremoti, come dimostrato dagli eventi del 1956. Il loro comportamento è influenzato sia dalla tettonica estensionale sia dall'interazione con fluidi profondi, il che potrebbe spiegare la natura dello sciame sismico in corso.
Le previsioni
L'evoluzione dello sciame sismico attuale è comunque incerta: l'aumento progressivo della magnitudo e il numero elevato di eventi sismici suggeriscono infatti la possibilità di un coinvolgimento di fluidi nella crosta, piuttosto che una tipica sequenza mainshock-aftershock (scossa principale-scosse successive). In passato sono stati osservati nella regione sciami simili, alcuni dei quali si sono esauriti senza innescare eventi di maggiore magnitudo, mentre altri hanno preceduto terremoti più forti. Oltre alla già citata sequenza del 1956, a inizio secolo sono stati registrati 2 eventi con magnitudo 6, il 4 aprile 1911 e il 23 ottobre 1919.
Il vulcano Santorini
L'attività sismica in corso si colloca in una vasta zona, a circa 20-40 km a nord-est del famoso vulcano Santorini, sito di diverse eruzioni storiche, tra cui la terribile “eruzione minoica” datata al 1610 a.C. circa, una delle più grandi eruzioni vulcaniche sulla Terra degli ultimi 10mila anni. Le ultime eruzioni di Santorini, nel 1570-1573, 1707-1711, 1866-1870, 1925-1926, 1928, 1939-1941 e 1950, hanno formato nuove isole all'interno della caldera formatasi durante l'eruzione minoica, di cui quella più grande si chiama Nea Kameni ("la nuova bruciata"). Queste eruzioni sono state di carattere lievemente esplosivo, con emissione di lava molto viscosa, che ha formato duomi e colate poco estese. Nel 2011-2012, Santorini ha attraversato una fase di unrest, con aumento dell'attività sismica, deformazioni del suolo e cambiamenti nell'emissione di gas dalle fumarole di Nea Kameni.
Il vulcano sottomarino Kolumbo
A circa 8 km a nord-est di Santorini si trova il vulcano sottomarino Kolumbo, caratterizzato da una caldera larga 1.5 km, e la cui cima si trova a 10 m sotto il livello del mare. Nel 1650, il Kolumbo ha prodotto un'eruzione esplosiva che ha formato una nuova isola, dalla quale diversi flussi piroclastici si sono espansi fino alla costa di Santorini. I flussi, probabilmente in associazione con uno tsunami, provocarono la morte di circa 70 persone. Su questo vulcano, considerato potenzialmente molto pericoloso, è stato recentemente installato, con partecipazione dell'Ingv, l'osservatorio sottomarino Santory.