Venerdì 27 Settembre 2024

Liberata dopo 43 anni per un crimine mai commesso: la storia di Sandra Hemme

La donna era stata condannata per omicidio in Missouri nel 1980, quando aveva 20 anni. La revisione del processo ha stabilito che “la totalità delle prove sono a favore di un’effettiva innocenza”

Sandra Hemme riabbraccia la sorella dopo essere stata liberata (Project Innocence)

Sandra Hemme riabbraccia la sorella dopo essere stata liberata (Project Innocence)

Roma, 20 luglio 2024 – E’ libera dopo 43 anni di carcere Sandra Hemme, una donna statunitense condannata nel 1980 per un crimine mai commesso. L’ha stabilito la revisione del processo, durante la quale un giudice del Missouri ha annullato la sua condanna all’ergastolo.

Sandra Hemme, che ora ha 64 anni, era stata giudicata colpevole di aver pugnalato a morte Patricia Jeschke, bibliotecaria di St Joseph, quando aveva 20 anni. Secondo quanto emerso dalla revisione del caso, non c'erano prove effettive che la collegassero al crimine, se non una confessione rilasciata sotto l’effetto di sedativi in un ospedale psichiatrico.

Il caso di Hemme era seguito da anni dall’Innocence Project, noto collettivo internazionale di avvocati e giuristi che si occupa di scagionare persone condannate ingiustamente. Il suo team legale, messo a disposizione dal progetto, si è detto “grato che la signora Hemme sia finalmente riunita alla sua famiglia dopo 43 anni”. “Continueremo a lottare finché il suo nome non sarà riabilitato”, si legge nel comunicato rilasciato dalla squadra. Secondo l’Innocence Project, Hemme è la donna rimasta in carcere ingiustamente più a lungo nella storia degli Stati Uniti.

Sandra Hemme ai tempo dell'arresto (Project Innocence)
Sandra Hemme ai tempo dell'arresto (Project Innocence)

La condanna è stata annullata il 14 giugno e secondo la sentenza “la totalità delle prove sono a favore di un’effettiva innocenza” della donna. Sebbene la donna sia ora libera, la revisione del suo caso è ancora in corso.

La revisione ha rivelato che la polizia aveva ignorato le prove che portavano a uno dei suoi agenti, Michael Holman, che in seguito è stato incarcerato per un altro crimine ed è morto nel 2015. Il furgone di Holman è stato visto nella zona il giorno dell'omicidio, il suo alibi non è mai stato confermato e l’agente ha usato la carta di credito di Patricia Jeschke dopo aver dichiarato di averla trovata in un fosso. Inoltre, a casa dell’uomo sono stati trovati anche un paio di orecchini d'oro, riconosciuti dal padre della signora Jeschke. Nulla di tutto ciò era stato presentato in aula dalla difesa di Sandra Hemme ai tempi del processo. 

La donna “era una paziente psichiatrica quando è stata presa di mira dalla polizia”, si legge sul sito di Project Innocence. È stata interrogata più volte dalla polizia mentre si trovava sotto l’effetto di psicofarmaci e sedativi, internata in un ospedale psichiatrico. Per questo, il tribunale ha ritenuto che la donna “non era del tutto consapevole di ciò che stava accadendo”. Inoltre, non è stata raccolta alcuna prova forense che collegava Hemme al crimine, non c’era un movente e nemmeno dei testimoni

Dopo il rilascio, Hemme si è riunita alla famiglia in un parco vicino, dove ha abbracciato la sorella (con cui andrà a vivere), la figlia e la nipotina. Il suo avvocato difensore, Sean O'Brien, ha dichiarato allo Star che la donna avrà bisogno di aiuto, dal momento che ha trascorso la maggior parte della sua vita in carcere.