Berlino, 2 settembre 2024 - Non solo Alice Wiedel ma anche Sahra Wagenknecht. Emergono soprattutto due donne dal terremoto delle elezioni regionali in Germania che fanno tremare il cancelliere Olaf Scholz. Onda nera o ’risultato storico’ dell’estrema destra, alcune delle definizioni usate per dare il senso di quel che sta accadendo.
E al centro della scena ci sono loro. Alice Weidel (leggi qui chi è), leader di Afd. E Sahra Wagenknecht, 55 anni, nata a Jena, ex Germania dell’Est, “la sinistra che piace alla destra”, come è stata definita. Il suo nome si trova scritto in due modi, Sarah alla tedesca ma anche Sahra alla persiana, perché quelle sono le sue origini. E quest’ultima sarebbe di fatto la grafia corretta, anzi proprio quella scelta dalla leader.
Chi è Sahra Wagenknecht
Il suo partito, Bsw, nato a gennaio dai dissidenti della sinistra estrema di Linke, si chiama come lei, Buendnis Sahra Wagenknecht, Alleanza Sahra Wagenknecht - Ragione e Giustizia, e ora i suoi (tanti) voti - in Turingia e in Sassonia si è piazzata terza - diventano strategici.
Cosa vuole Sahra la rossa
Wagenknecht rifiuta una coalizione con il populista di destra AfD, ma non una cooperazione. C’è una cosa su cui l’AfD e il BSW sono in realtà molto vicini: la politica nei confronti della Russia. La BSW si è espressa contro le esportazioni di armi verso l’Ucraina e anche contro le sanzioni ed è convinta che dovrebbe essere trovata una soluzione diplomatica al conflitto, opinioni popolari nella Germania dell’Est.
La posizione sull’immigrazione
Bsw vuole i confini chiusi ed è molto fredda sulla politica dell’accoglienza. Per questo i politologi hanno parlato di populismo rossobruno. Quando Putin ha invaso l’Ucraina, le cronache hanno registrato le posizioni di Sahra contro l’invio di armi a Kiev e contro le sanzioni alla Russia, che le hanno fatto subito meritare la definizione di putiniana di ferro.