Milano, 15 gennaio 2024 – "Non volevo provocare nessuno e voglio che la guerra finisca". Queste le parole con cui il calciatore israeliano Sagiv Jehezkel si è difeso davanti al magistrato turco lunedì mattina, dopo l'arresto avvenuto nella notte di domenica.
Cosa è successo
Jehezkel, 28 anni, è finito nei guai dopo aver segnato il gol del pareggio per la propria squadra, Antalyaspor, nel match con il Trabzonspor terminato 1-1. Una rete celebrata mostrando alle telecamere il polso sinistro fasciato con scritta la data del 7 ottobre, la Stella di David e ‘100 days’, a ricordare l'inizio del conflitto tra Israele e Hamas: un'esultanza che il calciatore rischia di pagare molto cara. Per lui non è solo in arrivo la rescissione del contratto, già annunciata dal presidente della squadra, ma è già partito un procedimento penale per "incitamento all'odio e all'ostilità all'interno della società".
La condanna del ministro turco
Il caso è arrivato fino al ministro della Giustizia, Yilmaz Tunc, che su X ha accusato Jehezkel di aver mancato di rispetto ai valori della Turchia, un Paese "che rimane al fianco del popolo palestinese" e di aver offeso la memoria "delle migliaia di civili, donne e bambini massacrati nel genocidio che lo Stato ebraico sta compiendo".
Israele: “Arresto scandaloso”
Rilasciato dalle autorità della Turchia, Sagiv Jehezkel è rientrato in Israele. Il governo di Tel Aviv si è subito schierato con l’attaccante: “Lo scandaloso arresto del calciatore è una manifestazione di ipocrisia e di ingratitudine – le parole del ministro della Difesa Yoav Gallant –. Con le sue azioni la Turchia funziona come il braccio esecutivo di Hamas”. "Chiunque arresti un calciatore per un atto di solidarietà nei confronti dei 136 ostaggi tenuti per oltre 100 giorni nelle mani di un'organizzazione terroristica rappresenta una cultura di omicidio e odio", ha detto invece il ministro degli Esteri Yisrael Katz.
Chi è Sagiv Jehezkel
Nato il 21 marzo 1995 Rishon LeZion, Sagiv Jehezkel è un attaccante della nazionale israeliana. Si è trasferito dall'Hapoel Beer Sheva all'Antalyaspor lo scorso a settembre: il pareggio di domenica è stato il suo sesto gol stagionale nella Süper Lig turca. Cresciuto nell’Hapoel Tel Aviv, ha indossoto le maglie anche di Maccabi Tel Aviv, Ironi Kiryat Shmona, Bnei Yehuda e Ashdod. Poi tre stagioni nell’Hapoel Beer Sheva fino al recente trasferimento in Turchia. Un’avventura, però, terminata nel peggior modo possibile dopo appena quattro mesi.
Sotto indagine un altro calciatore israeliano
Sotto accusa in Turchia non c’è solo Jehezkel. Il Basaksehir, squadra di Istanbul, ha aperto un'indagine disciplinare nei confronti di Eden Karzev, calciatore israeliano che dal 2023 gioca con il team della città sul Bosforo, per un messaggio ritenuto “contro la sensibilità” della Turchia condiviso sui social media. Karzev è accusato di “avere violato le istruzioni disciplinari del club” con il suo messaggio su Instagram dove ha scritto “Portateli a casa ora”, in riferimento agli israeliani tenuti in ostaggio da Hamas. Il Basaksehir ha chiesto al calciatore “una difesa scritta” riguardo al post condiviso sui social, fa sapere la tv di Stato Trt.