Roma, 16 luglio 2024 – Chi non vuole la trattativa sull’Ucraina? Tra Mosca e l’Occidente è rimpallo di accuse. "Per ora procediamo partendo dalla realtà esistente. Vediamo che l'attuale amministrazione" americana "è contraria a qualsiasi dialogo e insiste ancora nel continuare la guerra fino all'ultimo ucraino", ha dichiarato il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, rispondendo a una domanda su possibili cambiamenti dopo le elezioni presidenziali Usa.
Ieri Zelensky aveva detto: “Al secondo vertice sulla pace ci sia anche la Russia”. Ma Mosca è scettica: "Il primo summit di pace non era affatto un summit di pace, quindi bisogna capire cosa" Zelensky "abbia in mente" quando parla di un secondo vertice, ha detto Peskov.
L’analisi dell’Isw sulla riluttanza di Mosca
Molta tattica, tantissima diffidenza. Posizioni che restano cristallizzate. Anche perché, come spiega l’'Istituto per lo studio della guerra (Isw), Kiev continua a dimostrare la sua volontà di negoziare con la Russia alle sue condizioni, con richieste per un accordo di pace conformi al diritto internazionale: in diretto contrasto con la riluttanza della Russia a impegnarsi in negoziati che si concludano con qualcosa di diverso dalla piena resa dell’Ucraina.
Il centro studi statunitense ricordando le parole di Zelensky sul summit di pace con la Russia ha però segnalato le recenti dichiarazioni del Cremlino, che continuano a dimostrare come la Russia sia inflessibile sui negoziati e non parteciperà a un secondo vertice di pace perché i suoi termini non sono accettabili date le richieste di Mosca. Quadro confermato appunto dalle parole di questa mattina del portavoce di Putin.
Mosca vuole solo la capitolazione dell’Ucraina
"Le richieste dell'Ucraina sul ritiro completo della Russia dal territorio occupato sono previste dal diritto internazionale e sono quindi ragionevoli - si legge nel rapporto -. Tuttavia, le richieste della Russia per la completa capitolazione dell'Ucraina e la continua occupazione russa del territorio ucraino sono e sarebbero violazioni del diritto internazionale".
Campagne su larga scala di pulizia etnica
Inoltre, l'Isw continua a ritenere che le richieste di Vladimir Putin per la capitolazione dell'Ucraina permetterebbero alle forze russe e alle amministrazioni di occupazione di continuare le loro campagne deliberate e su larga scala di pulizia etnica nell'Ucraina occupata. Il completo ripristino dell'integrità del territorio ucraino è quindi necessario per liberare il popolo ucraino dalle minacce russe. "Accettare qualsiasi cosa tranne la liberazione del suo popolo da parte dell'Ucraina è un implicito sostegno all'occupazione illegale di oltre cinque milioni di ucraini da parte della Russia", conclude l'Isw.
L’incognita Donald Trump
Tutto questo con le elezioni americane che potrebbero mutare lo scenario. Il Cremlino ha detto di ritenere delle "speculazioni" le affermazioni secondo cui Donald Trump, nel caso in cui vincesse le presidenziali Usa, potrebbe mediare sulla guerra in Ucraina. "In questo momento ci sono molte discussioni e speculazioni su chi è pronto per cosa, chi sta adottando quale posizione", ha detto Peskov secondo l'agenzia statale russa. "In questo momento, è un candidato alle presidenziali degli Stati Uniti a partire da ieri. Aspettiamo i risultati delle elezioni, gli elettori americani determineranno da soli il loro futuro, questa è una loro preoccupazione, non nostra", ha detto Peskov.
Intanto il candidato repubblicano alla vicepresidenza J.D. Vance in un'intervista a Fox News rilanciata da Ria Novosti si è detto certo che se Donald Trump vincerà le elezioni negozierà con la Russia per porre fine al conflitto in Ucraina e i rapporti tra Washington e Mosca saranno migliori.