Mosca, 14 novembre 2023 - Un cittadino russo condannato per aver preso parte all'uccisione della giornalista d’inchiesta Anna Politkovskaya nel 2006 è stato graziato e rimesso in libertà dopo essersi arruolato e avere combattuto in Ucraina. Lo ha detto l'avvocato all'agenzia Afp.
Si tratta dell'ex investigatore russo Serghei Khadzhikurbanov. "In quanto combattente delle forze speciali - ha detto il legale Alexei Mikhalchik - è stato invitato a firmare un contratto per partecipare all'operazione militare speciale. Quando il contratto si è concluso, è stato graziato con decreto presidenziale".
La preoccupazione della Nato
Intanto sul campo ucraino è un sostanziale stallo. “La situazione sul piano di battaglia è difficile e questo ci deve spingere ancora di più ad aiutare l'Ucraina, perché non possiamo permettere a Putin di vincere questa guerra”, ha detto Jens Stoltenberg, Segretario Generale della Nato, arrivando al Consiglio Difesa Ue, dove si discuterà della protezione delle infrastrutture critiche.
"Fino adesso non abbiamo visto reali intenzioni da parte di Mosca di arrivare a un accordo con l'Ucraina, ecco perché bisogna sostenerla in modo che arrivi ai negoziati da una posizione di vantaggio”, ha detto commentando i rumors che gli alleati vogliano finalmente l'apertura di negoziati con Mosca.
Le munizioni che non arrivano
L'Unione Europea però non sarà in grado. probabilmente, di realizzare il suo piano di fornire all'Ucraina un milione di proiettili di artiglieria entro marzo 2024 a causa dello stato della produzione dell'industria della difesa e degli ostacoli burocratici. A farlo sapere è il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, confermando indiscrezioni dell'agenzia di stampa Bloomberg in questo senso. “Purtroppo l'agenzia Bloomberg dice la verità”, ha detto il ministro al canale United News: è “improbabile che venga rispettato”, ha aggiunto riferendosi al piano Ue.
Kuleba ha sottolineato che la causa di questo problema non è la mancanza di volontà politica, ma “lo stato deplorevole dell'industria della difesa”, così come "molte cose non sincronizzate, molta burocrazia”. “L'Unione Europea sta lavorando per eliminare questi problemi, ed è per questo che, a Berlino, ho invitato l'Unione Europea a sviluppare una politica globale nel campo delle industrie della difesa”, ha aggiunto.