Martedì 26 Novembre 2024
MARTA OTTAVIANI
Esteri

Il gioco della Russia sulle basi nucleari segrete (mentre Putin avanza inesorabile in Ucraina)

Razionalmente, non c'è alcun motivo per cui Mosca debba usare armi nucleari. Ma BBC parla di basi pienamente operative e Peskov avvisa: attenti a quello che fate

Roma, 26 novembre 2024 – La Russia getta il sasso e poi ritratta, in una continua esacerbazione della situazione, con la quale si cerca di fare passare Mosca da aggressore a vittima, dando la colpa all’Occidente per quello che sta succedendo e potrebbe accadere in futuro. Al centro c’è, come da qualche settimana, il possibile utilizzo di armi nucleari in Ucraina e notizie che si rincorrono sui principali media internazionali.

Sul sito di BBC sono comparse le rivelazioni di un disertore russo, un ufficiale in servizio in una base nucleare in una località top secret sul territorio russo, secondo il quale, prima del 24 febbraio 2022, data di inizio dell’invasione dell’Ucraina, c’erano state solo esercitazioni nucleari di routine.

Il presidente russo Vladimir Putin. Le truppe di Mosca stanno gradualmente avanzando nel Donbas, in Ucraina (Ansa)
Il presidente russo Vladimir Putin. Le truppe di Mosca stanno gradualmente avanzando nel Donbas, in Ucraina (Ansa)

Dal momento in cui ha preso avvio quella che il Cremlino ha chiamato ‘operazione militare speciale’, secondo la fonte di BBC, la base è stata messa nelle condizioni di portare avanti un attacco nucleare via aria e via mare in qualsiasi momento. Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, si è affrettato a smentire questa notizia, sottolineando che la Russia non ha intenzione di utilizzare armi tattiche contro Kiev se non costretta e, tanto per cambiare, ha ribaltato la frittata, una specialità nella quale i russi sono i numeri uno indiscussi a livello mondiale. Peskov ha spostato subito il focus del discorso su un articolo pubblicato dal New York Times e che riporta l’indiscrezione di alcuni alti funzionari, secondo la quale il presidente Biden, prima della fine del suo mandato potrebbe restituire all’Ucraina quelle armi nucleari di cui si privò spontaneamente, nel lontano 1994, con il memorandum di Budapest. "Queste sono argomentazioni irresponsabili, fatte da persone che hanno una scarsa comprensione della realtà”. Le dichiarazioni del portavoce del Cremlino evidenziano come la Russia possa firmare una dottrina nucleare, che permette l’uso di determinate armi anche senza risposta a un attacco nucleare e l’Occidente, minacciato di ritorsioni nel caso dovesse decidere di aiutare ulteriormente Kiev, soprattutto quando il sostegno americano verrà a mancare con l’insediamento di Trump alla presidenza degli Stati Uniti. Concretamente, Mosca non avrebbe altro motivo di agitare lo spauracchio nucleare, se non quello di spaventare l’Occidente. L’esercito russo sta avanzando lentamente in Donbas. Proprio oggi è stato aperto un nuovo fronte su Kupyansk, dove avrebbe conquistato ben dieci chilometri in una settimana. Non c’è un motivo razionale, insomma, per il quale la Russia dovrebbe utilizzare un’arma tattica proprio adesso. Rischierebbe di compromettere l’utilizzo di territori conquistati o sulla strada della conquista per almeno 30, un maggiore isolamento internazionale. L’utilizzo di un’arma nucleare, poi, darebbe anche in patria una percezione molto diversa di un conflitto che il Cremlino ha cercato di edulcorare e che sta costando molto in termini economici e di vite umane. Anche se riposte ancora negli hangar, le armi nucleari russe hanno una funzione importantissima: fungono da deterrente perché l’Occidente rimanga al suo posto. Facendo così vincere a Mosca anche la guerra della propaganda e accreditandola come vincitrice non solo nei confronti dell’Ucraina, ma anche di un’Unione Europea che va in ordine sparso e ha paura dei russi.