Mosca, 28 novembre 2018 - Venti di guerra tra Russia e Ucraina. Il Cremlino ha annunciato il dislocamento in Crimea di ulteriori batterie S-400, i sistemi anti-missilistici capaci di abbattere 36 aerei nemici in un raggio di 400 chilometri oltre ad altri obiettivi, come i missili balistici. Così ha detto il ministro della Difesa russo Sergej Sojgu, precisando che i nuovi sistemi saranno operativi "entro la fine dell'anno".
LA LEGGE MARZIALE - Intanto il presidente ucraino Petro Poroshenko, che ha definito un "atto barbarico l'arresto dei nostri marinai", ha firmato la promulgazione della legge marziale in alcune aree del Paese per 30 giorni. Così ha annunciato il portavoce del presidente. E inoltre Poroshenko - intervistato dall'emittente televisiva americana Nbc - ha chiesto alla Nato l'invio di alcune navi nel Mar Nero, ricordando che il segretario di Stato Usa Mike Pompeo gli aveva promesso "pieno sostegno, compresa l'assistenza militare". Quest'ultima però è stata poi smentita dallo stesso dipartimento di Stato, che ha precisato: il segretario si riferiva solo "al sostegno alla sovranità e integrità territoriale dell'Ucraina".
LO SCONTRO TRA LE NAVI - Le nuove tensioni tra Russia e Ucraina sono iniziate domenica scorsa in seguito allo scontro delle unità navali nella zona dello Stretto di Kerch, conclusosi con il sequestro da parte russa di tre imbarcazioni militari ucraine e l'arresto di 24 tra marinai e agenti del controspionaggio. Una escalation senza precedenti, in cui Mosca è stata accusata da Stati Uniti, Unione Europea e Nato per la sua "condotta illegale". "Impedire il transito illegale delle navi ucraine attraverso lo stretto di Kerch è una violazione del diritto internazionale", ha tuonato l'ambasciatrice americana all'Onu Nikky Haley. Furioso anche il presidente Donald Trump che ha minacciato di cancellare l'incontro - "già pronto e concordato" secondo il Cremlino - con il presidente Vladimir Putin previsto in occasione del G20 in Argentina. Una "aggressione", ha detto il tycoon, che "non mi piace affatto".
PUTIN: "PROVOCAZIONE IN VISTA DELLE ELEZIONI" - Si difende invece il presidente russo dichiarando che l'incidente a Kerch è stata solo "una provocazione organizzata dalle autorità e dal presidente attuale prima delle elezioni in Ucraina". Lo ha detto Vladimir Putin, spiegando che: "Poroshenko potrebbe non arrivare al ballottaggio e quindi deve fare qualcosa. Sono certo che sia così". Guarda caso, prosegue il presidente russo, "la legge marziale non è stata introdotta nel 2014 quando c'era la guerra. Oggi, invece, sì, solo dopo un piccolo incidente di frontiera". La provocazione, conclude Putin, sarebbe dunque servita a questo, "a esacerbare la situazione e creare ostacoli seri ai suoi rivali, cioè all'opposizione".
L'ESPERTO: "MOSCA TEME LA BASE NAVALE UCRAINA" - Nel frattempo un esperto militare russo ha dichiarato sul giornale indipendente Novaya Gazeta che probabilmente Mosca ha provocato la crisi dello Stretto di Kerch perché teme la base navale ucraina in costruzione nel porto di Berdyansk, sulle rive del Mare di Azov. A detta dell'esperto, dopo il completamente della base, Kiev avrebbe intenzione di invitare navi Nato per visite di amicizia, sfidando così il dominio russo di questo specchio d'acqua, sancito con l'annessione della Crimea e la costruzione del ponte sullo Stretto di Kerch, che collega Mar Nero e Mare d'Azov. Se fosse così, non sarebbe difficile capire il motivo dell'invio delle batterie S-400, affermano i media locali. I sistemi missilistici, infatti, sono progettati per proteggere le più importanti strutture politico-amministrative, economiche e militari della Russia.