Martedì 14 Gennaio 2025
REDAZIONE ESTERI

"Russia attaccata con missili occidentali”. Ira di Mosca, Kiev: il raid più massiccio, colpito 1.100 chilometri dentro il confine

Kiev rivendica: tra gli obiettivi centrati strutture militari, una base di stoccaggio di petrolio e uno stabilimento chimico. Il ministero della Difesa russo: tutti i razzi sono stati abbattuti. L’esercito di Putin: “Preso il controllo di altri due villaggi nel Donetsk”. Ucraina costretta a chiudere la miniera di Pokrovsk, strategica per l’econonomia del Paese

Mosca, 14 gennaio 2025 – Pioggia di missili occidentali sulla Russia. Un attacco notturno rivendicato da Kiev che ha scatenato l’ira di Mosca. I razzi lanciati dall’Ucraina avrebbero colpito fino a 1.100 chilometri dentro il territorio russo.  Lo Stato maggiore ucraino lo ha definito “il raid più massiccio da inizio guerra”.  Il ministero della Difesa di Mosca dichiara di aver abbattuto "sei missili Atacms di fabbricazione statunitense e sei missili da crociera Storm Shadow di fabbricazione britannica lanciati da aerei" lanciati sulla regione di confine di Bryansk, nonché due Storm Shadow sul Mar Nero. Secondo i russi tutti i missili sarebbero stati intercettati, mentre Kiev sostiene di aver centrato diversi obiettivi tra cui una base di stoccaggio di petrolio, uno stabilimento chimico e due basi missilistiche antiaeree. Nel frattempo, la Lituania – minacciata da Mosca nei giorni scorsi – non ha escluso di poter inviare militari in Ucraina. 

Il lancio di un missile Atacms
Il lancio di un missile Atacms

Le news di oggi

19:38
Vilnius: non escludiamo invio di militari

Il ministro degli Esteri lituano Budrys ha anche affermato che Vilnius non esclude la possibilità di inviare personale militare in Ucraina. E ha precisato che qualsiasi decisione sull'invio di militari sarebbe tuttavia per prima discusso con gli alleati e verrebbe adottata sulla base di una posizione comune.

18:42
Lituania: non cedere a tentazione di una pace rapida

"L'Occidente deve resistere alla tentazione di una pace rapida e garantire che l'Ucraina mantenga una posizione di forza. L'adesione dell'Ucraina alla Nato deve essere un obiettivo strategico comune dell'Occidente, in quanto garantirà un futuro sicuro e stabile per l'Europa". Lo ha affermato oggi il ministro degli Esteri lituano, Kestutis Budrys, durante un incontro con gli ambasciatori accreditati a Vilnius. "Quest'anno sarà decisivo per gli sviluppi della guerra in Ucraina: è essenziale che l'Occidente dimostri il proprio impegno a sostenere Kiev sul lungo termine", ha aggiunto Budrys. Il ministro ha sottolineato che il suo Paese continuerà a spendersi per rafforzare le sanzioni contro la Russia e la Bielorussia considerate uno strumento adatto a indebolire la macchina da guerra russa e dissuadere Mosca da future aggressioni. Budrys ha inoltre ribadito l'impegno della Lituania per rafforzare il sistema di sicurezza europeo e sviluppare partenariati globali, in particolare nella regione indo-pacifica".

17:41
Zelensky incontra Pistorius

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato su X di avere "incontrato a Kiev il ministro della Difesa tedesco, Boris Pistorius" e di avere discusso di alcune "priorità chiave: costruire uno scudo di difesa aerea completo, investire nell'industria della difesa ucraina, aumentare le capacità di difesa dell'Ucraina, addestrare e supportare i nostri soldati sul campo di battaglia".

15:30
Ucraina costretta a chiudere la minera di Pokrovsk

Il gruppo ucraino Metinvest ha annunciato la chiusura della miniera di Pokrovsk, pilastro economico fondamentale per l'industria siderurgica, e l'evacuazione del suo personale, a causa degli scontri con l'esercito russo che si sta avvicinando a questa località. "Metinvest annuncia la sospensione delle operazioni nella miniera di Pokrovsk a causa (...) del deterioramento della situazione della sicurezza", ha affermato la società in una nota. È l'unica miniera sotto il controllo di Kiev a produrre coke, un carbone necessario per produrre acciaio, il secondo prodotto di esportazione dell'Ucraina.

15:09
Lavrov: "Da Trump segnali positivi, ma aspettiamo proposte"

La Russia giudica positivamente alcuni cambi di tono nelle dichiarazioni di futuri membri dell'amministrazione di Donald Trump, ma attende dal presidente eletto americano "iniziative concrete" una volta che si sarà insediato alla Casa Bianca. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Serghei Lavrov, nella tradizionale conferenza stampa di inizio anno. Secondo Lavrov, "il semplice fatto che si cominci a parlare di più delle realtà sul terreno, è una cosa che probabilmente merita di essere bene accolta". Mosca continua ad assicurare di essere pronta a trattative per mettere fine al conflitto in Ucraina, ma sottolineando appunto che esse devono partire dalla "realtà sul terreno", che vedono attualmente le sue truppe occupare la Crimea e buona parte di altre quattro province ucraine: Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia e Kherson. Nel giugno dello scorso anno il presidente Vladimir Putin ha detto che Mosca è pronta a un cessate il fuoco solo se le truppe ucraine si ritirano completamente da queste quattro regioni e Kiev si impegna ufficialmente a non entrare nella Nato.

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14:19
Kiev: "Raid più massiccio da inizio guerra"

L'Ucraina ha rivendicato di aver effettuato questa notte "il più massiccio attacco contro le strutture militari" russe dall'inizio della guerra. In una nota, lo Stato maggiore ucraino ha riferito di aver colpito "ad una distanza compresa tra 200 e 1.100 km nel profondo della Federazione Russa" le regioni di Bryansk, Saratov, Tula e della Repubblica del Tatarstan. Tra gli obiettivi colpiti ci sono "una base di stoccaggio del petrolio Kombinat Crystal a Engels, nella regione di Saratov", e "lo stabilimento chimico nella città di Seltso" a Bryansk, che produce carburante per missili e munizioni per l'esercito russo. Sempre a Bryansk "sono stati colpiti anche due complessi missilistici antiaerei nemici".

13:23
Patrushev: negoziati solo con Usa e Russia

Qualsiasi negoziato sull'Ucraina dovrà vedere coinvolti Russia e Stati Uniti, ma non l'Unione Europa o la Gran Bretagna:lo ha affermato il consigliere del Cremlino per le questioni navali, Nikolay Patrushev, intervistato dal quotidiano russo Komsomolskaya Pravda. "Credo che i negoziati sull'Ucraina debbano essere condotti tra Russia e Stati Uniti senza la partecipazione di nessun altro Paese occidentale: non c'è nulla di cui parlare con Londra o Bruxelles", ha continuato Patrushev.

12:52
Russia: non cederemo i territori occupati

La Russia non cederà i territori attualmente occupati in Ucraina, in nessuna circostanza: lo ha dichiarato il consigliere per le questioni navali del Cremlino, Nikolay Patrushev, intervistato dal quotidiano russo Komsomolskaya Pravda. "È fuori questione. I territori che in precedenza erano governati da Kiev sono diventati parte della Russia in seguito all'espressione della volontà dei cittadini in conformità con il diritto internazionale, le leggi della Russia e il diritto di queste regioni", ha concluso.

12:28
Mosca: presi altri due villaggi

Il ministero della Difesa russo sostiene che le sue truppe abbiano preso il controllo di altri due villaggi nell'est dell'Ucraina: quelli di Terny e Neskuchnoye, nella regione ucraina di Donetsk, in parte occupata dai soldati del Cremlino. Lo riporta l'agenzia Interfax.

12:27
Zelensky: prorogare legge marziale e mobilitazione

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha presentato in Parlamento i disegni di legge per la proroga di tre mesi della legge marziale e della mobilitazione generale nel Paese fino al 9 maggio: lo hanno reso noto fonti parlamentari. Si tratterà del 14esimo voto parlamentare sulla questione: la proroga attualmente in vigore scadrà di fatto il 7 febbraio prossimo.