Roma, 7 ottobre 2024 – Un tribunale russo ha ordinato l'arresto dei due giornalisti italiani dell'emittente pubblica italiana Rai1, Simone Traini e Stefania Battistini, attualmente fuori dalla Russia. Il tribunale ne ha anche chiesto l'estradizione. Entrambi sono accusati di aver attraversato illegalmente il confine dall'Ucraina mentre facevano reportage nella regione di Kursk, una piccola parte della quale è occupata dalle forze ucraine. Nelle ultime settimane, la Russia ha intensificato le indagini contro una dozzina di giornalisti stranieri accusati di essere entrati in Russia durante l'avanzata dell'esercito ucraino nella regione di Kursk in agosto.
Il caso
"Dopo aver attraversato illegalmente il confine con la Russia, Simone Traini e Stefania Battistini hanno viaggiato a bordo di un veicolo delle forze armate ucraine fino alla città di Soudja", ha dichiarato il tribunale in un comunicato su Telegram. Questa cittadina russa si trova a circa dieci chilometri dal confine ed è sotto il controllo ucraino. I due giornalisti sono stati inseriti "nella lista dei ricercati della Russia" e saranno tenuti in custodia cautelare prima di un eventuale processo in caso di estradizione, ha aggiunto il tribunale. I due giornalisti rischiano fino a cinque anni di carcere secondo il codice penale russo.
Usigrai: “Richiesta russa provocazione inaccettabile”
"La richiesta russa di estradizione e l’ordine di arresto per Stefania Battistini e Simone Traini sono una provocazione inaccettabile". L'Usigrai chiede una presa di posizione unanime del Governo contro questa ennesima intimidazione nei confronti dei giornalisti italiani. "Esprimiamo tutta la nostra preoccupazione per i contorni che sta assumendo questa vicenda, rinnoviamo piena solidarietà ai colleghi del Tg1 e ci auguriamo che l'ambasciatore della Federazione Russa in Italia venga convocato con urgenza per chiarire la posizione del nostro Paese a tutela del lavoro giornalistico e della libertà di informazione".