Giovedì 4 Luglio 2024

Russia, muore il terzo dirigente Lukoil. La strage misteriosa: 14 alti esponenti del mondo degli affari russi deceduti dall’inizio della guerra in Ucraina

Fare il dirigente della maggiori compagnie russe sta diventando più pericoloso che andare a combattere a Bakhmut

Vladimir Nekrasov, dirigente Lukoil morto a 66 anni per infarto

Vladimir Nekrasov, dirigente Lukoil morto a 66 anni per infarto

Mosca, 24 ottobre 2023 - Essere un dirigente della Lukoil, da quando è scoppiata la guerra Russia-Ucraina, sta diventando un mestiere a rischio: con la morte di Vladimir Nekrasov, capo del consiglio di amministrazione della maggiore compagnia petrolifera russa si è arrivati a tre decessi improvvisi e anche poco chiari. Un''epidemia' concomitante con il conflitto in corso che conta in Russia almeno 14 morti poco chiarite di alti esponenti del mondo degli affari, senza parlare di Yevgeny Prigozhin, il capo della milizia Wagner precipitato, o fatto precipitare, con i suoi fidi assistenti ad agosto.

"E' con profondo rammarico che annunciamo la morte improvvisa" di Nekrasov, si legge in una nota della Lukoil citata dall'agenzia stampa Tass. Secondo il comunicato ufficiale il manager è morto per "insufficienza cardiaca acuta" a 66 anni. Nekrasov aveva lavorato per 50 anni nell'industria del petrolio, scalando i vertici, per poi morire come Ravil Maganov, uno i fondatori della Lukoil e poi presidente, deceduto il primo settembre 2022. Una morte misteriosa secondo gli osservatori occidentali se si considera che sarebbe caduto, da solo, da una finestra dell'ospedale dove era stato ricoverato per un infarto. Guarda caso Maganov aveva criticato l'invasione russa dell'Ucraina.

E ancor prima di lui, a maggio 2022, toccò al dirigente Lukoil Alexander Subbotin, anche lui morto in circostanze poco chiare, e molto strane: era stato trovato senza vita dopo un trattamento con veleno di rospo somministrato da uno sciamano.

Una strage silenziosa che non riguarda solo la Lukoil, infatti dall'inizio dell'Operazione speciale sono numerose le morti sospette di esponenti del mondo degli affari russo. Il 21 luglio sempre un improvviso attacco cardiaco si portò via il 40enne Anton Cherepennikov, numero uno della Ics holding, una società di informatica russa, considerata molto vicina ai servizi segreti del Cremlino che la sfruttavano per i sistemi sorveglianza delle attività online dei cittadini russi.

A dicembre 2022 lo strano virus russo colpì Vladimir Budanov (Infarto), amico e compagno di viaggio di Pavel Antov, magnate della salsiccia e deputato precipitato dalla sua stanza d'albergo in India solo due giorni dopo. Sempre a dicembre spirò improvvisamente, Alexander Buzakov, direttore dei cantieri navali di sottomarini. Le autorità non resero note le cause del decesso.

Ancor prima Anatoly Gerashchenko, ex rettore dell'Istituto per l'aviazione di Mosca, perse la vita in un incidente, non meglio spiegato, settembre del 2022. Sempre a settembre 2022 l'imprenditore Ivan Pechorin, a capo dell'Azienda per lo sviluppo dell'Estremo oriente e per l'artico, è annegato vicino a Punta Ignatyev a Vladivostock.

Il 30 gennaio 2022 Leonid Shulman, a capo della direzione trasporti di Gazprom Invest, è stato trovato morto nella sua dacia a Leninsky, vicino a San Pietroburgo. Un biglietto di addio fece subito catalogare la morte come suicidio. Il mese successivo, il 25 febbraio, Aleksandr Tyulakov, anche lui dirigente di Gazprom, è stato trovato morto nel garage della sua casa, la stampa parlò di suicidio.

Il 18 e il 19 aprile 2022 forse le morti più terrificanti: l'ex vice presidente di Gazprombank, Vladislav Avayev, era stato trovato morto con la moglie e la figlia nella sua abitazione di Mosca. Si ipotizzò omicidio- suicidio, ma molti conoscenti dubitarono. Poi il giorno dopo trovarono senza vita Sergey Protosenya, ex dirigente della produttrice di gas Novatek, azienda in parte controllata da Gazprom. Il suo corpo era nella sua casa di Lloret de Mar, vicino a Barcellona. Nella stessa residenza sono stati trovati i corpi della moglie e della figlia, con segni di violenza.

Una lista lunga di morti poco chiare, e il sospetto che chi si è opposto alla guerra voluta da Puntin sia finito in una lista nera del Cremlino. A quelli finora citati vanno aggiunti il miliardario russo di origine ucraina Mikhail Watford, trovato morto nella sua casa del Surrey, in Inghilterra, il 28 febbraio del 2022m, e Vasily Melnikov, 43 anni, a capo di MedStom, una società di componenti mediche, è stato trovato morto con la moglie, di 41, e i loro due bambini di dieci e quattro anni, a Nizhny Novgorod il 23 marzo dello scorso anno.

L'ultimo prima di Vladimir Nekrasov in termini temporali è stato a maggio dell'anno scorso il vice ministro della Scienza e dell'istruzione superiore Pyotr Kucherenko, morto misteriosamente per un malore sull'aereo che lo riportava in Russia da Cuba.