Gli insorti siriani sostenuti dalla Turchia si apprestano a conquistare Hama, terza città della Siria e teatro quarant’anni fa del famigerato massacro di migliaia di persone compiuto dal regime dell’allora presidente Hafez Assad, padre dell’attuale raìs Bashar. I ribelli sono alle porte dell’aeroporto militare, da dove per anni sono partiti i sanguinosi attacchi aerei contro le roccaforti della rivolta anti-regime scoppiata nel 2011. Nella loro avanzata su Hama, gli insorti hanno diffuso due appelli distinti agli abitanti di due cittadine chiave, Maharde e Salamiye, rispettivamente a ovest e a est della terza città siriana.
Intanto la diplomazia e l’azione politica per ora si muovono a rilento. Il ministero degli esteri russo ha assicurato che Mosca è in stretto contatto con Iran e Turchia, gli altri due attori coinvolti direttamente in questa nuova fase del conflitto. Mentre il governo turco ha smentito ogni ruolo di Ankara nei "recenti sviluppi" in Siria.