Mercoledì 3 Luglio 2024

“La Russia dietro all’incendio della fabbrica Diehl di Berlino”. Perché Mosca potrebbe ordinare atti di sabotaggio in Europa

Sarebbe questa la posizione del governo tedesco, basata sui report dell’intelligence e ripresa alla Bild. I presunti casi precedenti

L'incendio alla fabbrica Diehl di Berlino del 3 maggio (foto Vigili del fuoco di Berlino)

L'incendio alla fabbrica Diehl di Berlino del 3 maggio (foto Vigili del fuoco di Berlino)

Berlino, 21 giugno 2024 – "Concrete indicazioni di una partecipazione russa” dietro all’incendio che a maggio ha devastato la fabbrica Diehl di Berlino, azienda che fornisce equipaggiamenti all’esercito ucraino. Questa sarebbe – secondo Bild – la posizione del governo tedesco sulla vicenda, basata sui report dell’intelligence. 

Lo stabilimento è andato completamente distrutto, nonostante gli sforzi di 160 vigili del fuoco che hanno lavorato per spegnere il rogo e salvare l’edificio. Una nube tossica ha avvolto le aree circostanti, spingendo le autorità a esortare i residenti a non lasciare le proprie abitazioni, tenendo chiuse le finestre. È stato l’incendio più grande mai registrato da anni a Berlino. 

Non si tratta della prima accusa del genere alla Russia, che secondo molti analisti assolderebbe criminali esperti per causare ‘incidenti’, cyberattacchi e atti di sabotaggio, così da destabilizzare i paesi nemici e le loro opinioni pubbliche, in un’ottica di guerra ibrida. Parigi potrebbe esserne stata vittima tre volte: a ottobre diversi edifici sono stati imbrattati con delle stelle di David; a maggio delle mani rosse sono state dipinte sul memoriale dell’Olocausto; il 3 giugno, cinque bare sono comparse, quasi ‘a mo’ di avvertimento’ sotto alla torre Eiffel. 

Tuttavia, Bild specifica che i presunti casi precedenti di ‘sabotaggi e avvertimenti’ e i report dell’intelligence non sono sufficienti per accusare la Russia. Infatti, sebbene la Diehl sia uno dei maggiori produttori di armi in Germania – tra cui i sistemi di difesa aerea Iris-T – lo stabilimento di Berlino produce componenti per automobili. Il motivo del presunto agguanto non sarebbe quindi “chiaro”.