Sabato 6 Luglio 2024

Ue: esplosione di fake news e disinformazione dalla Russia. “Vogliono erodere la democrazia europea”

Nel mirino la premier estone Kallas e il presidente francese Macron. L’allarme lanciato dalla task force europea dopo le nomine ai top jobs e le elezioni in Francia

Roma, 4 luglio 2024 – Un’esplosione di bugie e disinformazione ha seguito le nomine dei top jobs dell’Ue. Esplosione partita dall’ecosistema russo di “manipolazione dell’informazione”, che continua “a cercare di erodere la democrazia europea”. È quanto emerge dal periodico bollettino della task force della Commissione sulla disinformazione europea

La premier estone Kaja Kallas

La premier estone Kaja Kallas, candidata ad Alto rappresentante Ue (Ansa)
La premier estone Kaja Kallas, candidata ad Alto rappresentante Ue (Ansa)

Uno dei principali obiettivi sarebbe la premier estone Kaja Kallas, candidata dal Consiglio Europeo alla carica di Alto rappresentante. Anche prima della nomina, “importanti voci pro-Cremlino hanno pubblicamente deplorato la ‘estonizzazione’ dell'Ue spingendo l'idea ‘maligna e manipolatoria’ che la sua nomina porterà ‘alla Terza guerra mondiale’”, riporta la Commissione. Il focus principale di questa narrazione è l’accusa di ‘russofobia’ mossa contro Kallas. 

Le fonti russe si muovono in realtà su due binari paralleli: alcuni canali insistono sulla presunta ‘russofobia’ che si starebbe diffondendo nell’Ue, altri sostengono che Kallas sarebbe invece una “risorsa russa” e che le sue critiche a Mosca sarebbero “un semplice doppio gioco”. La task force ha invitato i cittadini europei a “non lasciarsi ingannare” e ha sottolineato che le mosse mediatiche delle fonti russe sono “solo un altro tentativo del Cremlino di diffamare la leadership politiche dell’Ue”. 

Le elezioni in Francia

Anche sulle elezioni francesi l’azione della disinformazione russa non si risparmia. “Il tono generale delle elezioni francesi da parte del Cremlino è stato di sventura” per la Francia e l’Europa. Secondo gli organi di informazione vicini a Mosca, la cattiva performance del partito di Emmanuel Macron sarebbe dovuta al suo sostegno all’Ucraina: i francesi non lo avrebbero votato perché non vorrebbero più sostenere Kiev. I macronisti sono dipinti nei canali informativi russi come dei guerrafondai, mentre il popolo francese vorrebbe la pace, raggiungibile attraverso una normalizzazione dei rapporti con la Russia

Anche in questo caso, non mancano le incoerenze: altri media filorussi hanno affermato che “sciogliendo il Parlamento francese, Macron avrebbe in qualche modo tradito l’Ucraina”. Infine, altri ancora hanno cercato di spingere la narrativa sulla divisione politica francese verso l’idea della fine del dominio delle “élite globaliste-atlantiche”