Roma, 28 gennaio 2024 – Le mani di Mosca sull’Artico, zona sempre più strategica per la Federazione, sia da un punto di vista commerciale che da un punto di vista militare. Il presidente russo Vladimir Putin ha avviato la costruzione di una nuova rompighiaccio a propulsione nucleare, nell'ambito del progetto di espansione della flotta artica. Nel cantiere navale Baltic di San Pietroburgo, Putin ha partecipato venerdì scorso alla cerimonia di posa della chiglia della ‘Leningrado’, che vedrà la luce nel 2025.
Insieme al presidente russo hanno partecipato numerose personalità tra cui Alexey Likhachev, il capo della Rosatom (l'azienda pubblica russa attiva nel settore dell'energia nucleare) e il governatore di San Pietroburgo Alexander Beglov.
La rotta polare verso l’Asia
La nuova rompighiaccio nucleare è cruciale per le ambizioni di Mosca nel Polo nord che mira a fare delle acque dell'Artico (fra l’altro sempre più libere dai ghiacci a causa del cambiamento climatico) una rotta commerciale essenziale verso l'Asia.
Le caratteristiche della rompighiaccio
Questa nuova nave a propulsione nucleare costruita dal colosso atomico Rosatom, lunga più di 170 metri, sarà in grado di rompere il ghiaccio fino a tre metri di profondità, scrive la Afp. La Russia, l'unico Paese al mondo a disporre di una flotta di rompighiaccio nucleari, ha inaugurato negli ultimi anni tre nuove navi e una gigantesca imbarcazione, lunga più di 200 metri, che vedrà la luce nel 2027.
Petroliere e navi metaniere
Dal 2022, la Russia deve reindirizzare le sue forniture di idrocarburi verso l'Asia, vitale per la sua economia colpita dalle sanzioni occidentali, dato che il mercato europeo le è stato quasi completamente precluso a causa dell'assalto all'Ucraina. Da qui l'urgente necessità di incrementare e ammodernare la propria flotta di rompighiaccio nucleari, che consentano di aprire la strada alle petroliere e ad altre navi metaniere che trasportano idrocarburi estratti principalmente in Siberia.