Roma, 25 gennaio 2024 – E’ sempre più un mistero l’abbattimento dell'Il-76, aereo militare da trasporto russo precipitato ieri nella regione di Belgorod, vicino al confine con l’Ucraina.
L’ordine dell’Fsb
Secondo il portavoce dell'agenzia di intelligence militare ucraina (Gur) Andrii Yusov, in un commento a Radio Liberty, avrebbero dovuto trovarsi diversi dirigenti politico-militari russi, ma l'ordine arrivato all'ultimo dall'Fsb, i servizi interni russi, ha fatto sì che rimanessero a terra. "A bordo avrebbero dovuto esserci davvero diversi ufficiali della rappresentanza politico-militare dello Stato aggressore. I loro nomi sono noti e saranno rivelati nell'ambito dell'indagine internazionale", ha dichiarato Yusov, precisando che dopo l'incidente solo cinque corpi sono stati portati all'obitorio locale.
Sempre secondo Yusov, l'Fsb e l'esercito non hanno consentito agli uomini del ministero russo per le Situazioni di emergenza, arrivati sulla scena dell'incidente, di effettuare, come da protocollo, un'ispezione del sito.
Il giallo dei corpi
Il portavoce ha infine attirato l'attenzione sul fatto che il video del luogo dell'incidente non mostri i resti di corpi umani, mentre la Russia ha sostenuto che a bordo dell'aereo c'erano 65 prigionieri di guerra ucraini.
Il Commissario ucraino per i diritti umani, Dmytro Lubinets, citato dall'Ukrainska Pravda ha detto che al momento l'Ucraina non ha riscontrato alcuna prova che a bordo dell'aereo ci fosse un gran numero di persone, come affermato dal ministero della Difesa di Mosca e altri rappresentanti del Paese.
L’ipotesi dei missili Patriot
Intanto è cresciuta l’ipotesi che a colpire l’aereo sia stato il sistema missilistico Patriot, di fabbricazione Usa, in dotazione agli ucraini.
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