Giovedì 9 Gennaio 2025
ALEX LUNG
Esteri

Elezioni in Romania, i documenti segreti e l’ombra russa: cosa non torna su Calin Georgescu

Il presidente uscente Klaus Iohannis ha declassificato una serie di file dell’intelligence che hanno rilevato numerose anomalie dietro alla candidatura dell’ex diplomatico. Bot e finanziamenti illeciti

Bucarest, 5 dicembre 2024 – La Romania si prepara alle elezioni presidenziali più importanti della sua storia post-comunista: a sfidarsi nel ballottaggio di domenica saranno il candidato di estrema destra e filorusso Calin Georgescu e la leader liberale ed europeista Elena Lasconi. Molti i dubbi intorno alla figura del primo: diplomatico semi sconosciuto che nell’arco di poche settimane ha scalato i sondaggi, vincendo a sorpresa il primo turno della sfida elettorale. 

E proprio il mistero del successo della sua candidatura, nonché il timore delle implicazioni che eleggere un filorusso potrebbero avere sul Paese, hanno spinto il presidente uscente Klaus Iohannis a declassificare una serie di documenti sulla sua campagna elettorale. Secondo i servizi segreti di Bucarest, dietro a Georgescu ci sarebbe un “attore cibernetico statale”: una definizione generica che però, secondo i media, va letta come ‘Russia’. 

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Calin Georgescu (Ansa)

I dubbi che ipotizzavano che l’algoritmo di TikTok avesse inspiegabilmente avvantaggiato i contenuti di Georgescu sembrerebbero inoltre confermati: 25 mila account sulla piattaforma (con ogni probabilità bot), iscritti nel 2016 ma attivi quasi esclusivamente nelle due settimane precedenti all’apertura delle urne, hanno ‘spinto’ i video dell’ex diplomatico. Non solo: l’imprenditore Bogdan Peschir, molto attivo su TikTok, avrebbe pagato diversi influencer per una somma totale di un milione di euro affinché promuovessero la candidatura di Georgescu, il quale ha ufficialmente dichiarato di non aver speso neanche un euro per la campagna. Infine, nel giorno del primo turno, il 24 novembre, le autorità rumene avrebbero subito 80 mila cyber attacchi ai propri sistemi informatici, sebbene – come sottolineato negli stessi documenti declassificati – non ci siano state manipolazioni sui risultati. 

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Un manifesto elettorale dell'avversaria di Georgescu, Elena Lasconi (Ansa)

Le rivelazioni hanno scosso la politica rumena, poco abituata alle interferenze straniere rispetto ai Paesi vicini. “Bene la declassificazione – ha commentato l’avversaria Lasconi, ripresa da Europa Libera Romania – Sarebbe stato meglio procedere prima. Siamo in una situazione grave, dobbiamo scegliere tra l’Unione Europea e la Russia”. Georgescu ha negato persino di conoscere le persone citate nei documenti declassificati: “Avrebbero dovuto pubblicare i conti sulle missioni, o per meglio dire le vacanze, di Iohannis. La giustizia di Dio non corrisponde alla giustizia degli uomini”.

Nonostante la vicenda, il ballottaggio delle elezioni si terrà regolarmente. Al momento, Georgescu è dato in ampio vantaggio su Lasconi dalla maggior parte delle rilevazioni.