Roma, 23 luglio 2023 – Giorno e notte in fuga per cercare scampo dagli incendi che assediano Rodi, in Grecia. “Ora siamo al sicuro ma qui è un disastro ambientale immane”, è la testimonianza drammatica di Massimo Alberti, il giornalista di Radio Popolare che si trova in vacanza con la famiglia nell’isola, come lui molte migliaia di italiani.
In diretta dall’inferno di fuoco
Alberti risponde al telefono poco dopo le 6 del pomeriggio da un hotel di Rodi. Non ha dovuto pensarci molto per decidere che quella storia andava anche raccontata, e così ogni giorno spiega ai suoi ascoltatori quel che sta accadendo in un’isola davvero molto amata dai turisti italiani.
"Le polemiche per i ritardi"
Nella corrispondenza di oggi ha dato spazio anche alle polemiche nate per i ritardi nello spegnimento degli incendi. “Qui a Rodi i cittadini sono imbufaliti per un tweet del ministero della Protezione civile che ieri in qualche modo sembrava ridimensionare quello che invece è un disastro immane. Sono bruciati decine di migliaia di acri di foresta vergine, con tutta la flora e la fauna che ci stavano dentro”.
Il fronte del fuoco
"Noi siamo sempre stati ad almeno 15 chilometri dagli incendi – prosegue nel racconto Massimo Alberti –. Paura? Lo ammetto: ieri sera, al buio, quando si vedeva tutto il fronte, sicuramente non abbiamo passato un bel momento”.
"Restiamo ancora qui”
Avete deciso di rimanere comunque? "Sì – risponde –. Restiamo ancora a Rodi perché l'aeroporto in questo momento è preso d'assalto dai gruppi organizzati. Adesso siamo al sicuro, ci troviamo in un hotel tra l'aeroporto e la città, aspettiamo che la situazione si calmi. Siamo arrivati venerdì, la prima tappa era Kiotari, dove abbiamo diversi contatti perché veniamo in vacanza a Rodi da anni. Quel giorno era un posto considerato ancora sicuro, distante dal fronte del fuoco. Ma la situazione è degenerata ieri mattina. Un vento forte ha iniziato a soffiare verso sud est, così le fiamme hanno invaso la zona dei grandi resort, tra i luoghi più noti c’è Lindos”.