Roma, 14 aprile 2023 - Con le rocce di plastica scoperte in Cina si può dire che l'inquinamento di questo materiale polimerico non conosce confini, e anche che la natura sta iniziando ad adattarsi. E non vuol dire che sia un bene. La scoperta l'hanno fatta i ricercatori dell'Università Tsinghua di Pechino, scovando sottili pellicole di rifiuti di plastica legate chimicamente alle rocce. Una scoperta che va a sostenere la teoria di alcuni scienziati convinti che la plastica sia diventata parte della geologia della Terra, e che questa sia una preoccupante minaccia.
La plastica e le rocce si fondono
Infatti non è proprio una novità questa scoperta, già nel 2020 geologi trovarono in Brasile rocce sedimentarie che avevano tappi di bottiglia rivestiti di plastica, orecchini di plastica e altri rifiuti incorporati nei loro strati. Queste rocce furono denominate anthropoquinas. Poi ci fu la scoperta dei "plastiglomerati", costituiti da plastica fusa a rocce, sabbia e altri materiali naturali, e anche ai prodotti dell'uomo.
Le rocce di plastica
Gli scienziati cinesi hanno trovato le rocce ricoperte di fogli di plastica vicino a un torrente nella città di Hechi, in Cina. Deyi Hou, studioso del suolo e delle acque sotterranee presso l'Università Tsinghua di Pechino ha affermato: "Le persone nel ventesimo e ventunesimo secolo stanno creando nuovi record geologici". Lo studio cinese è il primo a scoprire i legami chimici tra la plastica e le rocce nell'ambiente, ha sottolineato Hou. Il rapporto, pubblicato su Environmental Science and Technology, spiega che le rocce di plastica trovate non sono altro che la spazzatura che si è accumulata dentro e intorno al torrente, comprese pellicole di polipropilene (Le stesse usate per fare i sacchetti di plastica) e pellicole di polietilene (Come quelle usate dagli agricoltori per coprire i raccolti).
Primi inquietanti legami chimici
La rivelazione quando i ricercatori hanno analizzato le combinazioni plastica-roccia con strumenti spettroscopici: gli atomi di carbonio sulla superficie dei film di polietilene erano legati chimicamente al silicio nella roccia con l'aiuto di atomi di ossigeno. Un legame, secondo Hou, favorito dalla luce ultravioletta del Sole o dall'attività metabolica di una fiorente comunità di microbi che i ricercatori hanno scoperto vivere sulle rocce di plastica.
Fusioni pericolose per la geologia della Terra
Altra particolarità emersa secondo il team era l'apparente attrazione delle pellicole di polipropilene per le rocce, attaccate da forze fisiche piuttosto che da legami chimici. Queste rocce di plastica sono pericolose per le geologia della Terra, ma non solo perché possono rilasciare microplastiche nell'ambiente. Possono essere trasportati per lunghe distanze attraverso l'atmosfera e gli oceani, possono penetrare nei tessuti delle piante e potrebbero finire nella catena alimentare degli animali, inclusi pesci e uccelli.