Martedì 6 Agosto 2024

Rivolte anti-immigrati. Centinaia di arresti in Inghilterra. Linea dura di Starmer, è polemica

Dopo le tre bambine uccise a coltellate, le proteste islamofobe sono dilagate in tutto il Paese. Il primo ministro schiera un esercito di poliziotti. Ma i Tory attaccano: "Doveva muoversi più rapidamente".

Rivolte anti-immigrati. Centinaia di arresti in Inghilterra. Linea dura di Starmer, è polemica

Dopo le tre bambine uccise a coltellate, le proteste islamofobe sono dilagate in tutto il Paese. Il primo ministro schiera un esercito di poliziotti. Ma i Tory attaccano: "Doveva muoversi più rapidamente".

LIVERPOOL

Hanno iniziato assediando le moschee, pestando la polizia, prendendo a calci le vetrine dei negozi e svaligiandone i locali. Per poi dare fuoco ad auto e biblioteche e finendo per assediare due hotel di migranti. Sono gruppi di estrema destra, hooligans e giovani teppisti della working class britannica. Ai posti di blocco improvvisati in mezzo alla strada passa solo "chi è bianco". A Liverpool come a Bristol, Manchester, Stoke-on-Trent, Blackpool e Belfast. Su tutte si è alzato un turbinio di violenza crescente, soffocante, che lascia le strade lastricate di polvere e macerie. Sono più di 370 gli arresti compiuti dalla polizia in una settimana, dopo la strage di bambine imputata al raptus di un 17enne a Southport, vicino a Liverpool, e la successiva ondata di fake news razziste e xenofobe.

Sono i peggiori disordini nelle strade del Regno Unito da più di un decennio. Contro cui il primo ministro, neo-eletto, ha annunciato linea dura. Keir Starmer, che si trova ad affrontare la prima crisi dopo solo un mese dall’insediamento a Downing Street, ha infatti presentato una serie di misure al termine della riunione del comitato per le emergenze Cobra promettendo di schierare un "esercito di agenti di polizia specializzati" e di infliggere "condanne rapide" tramite le corti di giustizia ai responsabili delle violenze. Oltre a garantire la protezione delle comunità musulmane terrorizzate. È stata respinta invece la proposta bipartisan di alcuni deputati di riunire il Parlamento, chiuso per la pausa estiva.

Dopo l’uccisione di tre bambine in un centro di yoga e danza a Southport, Merseyside, il 29 luglio scorso, i social sono stati inondati di notizie false, fatte circolare da siti e influencer dell’ultradestra islamofoba e anti-immigrazione, come l’English Defence League, riguardanti l’identità dell’aggressore: un migrante sbarcato di recente sull’isola di fede islamica. Falso, appunto. Perché il 17enne, accusato di tre capi di omicidio e 10 di tentato omicidio, Axel Muganwa Rudakubana, è nato nel Regno Unito da genitori ruandesi non musulmani, senza alcun legame con gli ambienti islamici, tanto che da subito era stata esclusa la pista del terrorismo.

Rudakubana era stato arrestato quasi subito dopo l’accoltellamento, ma inizialmente la polizia non aveva diffuso dettagli sulla sua identità per via della legge britannica che lo vieta: si sapeva soltanto l’età, che vivesse a Banks, poco lontano da Southport, e che fosse nato a Cardiff. Il tribunale ha deciso di rivelarne il nome per "ragioni di interesse pubblico", ovvero per contribuire a smentire tutte le notizie false che erano circolate al riguardo negli ultimi giorni e che avevano portato alla violenza delle proteste.

Intanto le ong, a partire da Amnesty International, hanno chiesto un’azione dell’esecutivo diretta a contrastare il razzismo e l’islamofobia nella società "denunciando la pericolosa retorica di politici e commentatori sui social media e altrove". Starmer ha assicurato di voler intervenire anche in questo ambito, visto che continuano a circolare online inviti a radunarsi e perfino un elenco di centri per migranti da prendere di mira. "Sosteniamo il governo nell’intraprendere un’azione decisa contro la violenza e il disordine, ma deve muoversi molto più rapidamente", ha sostenuto James Cleverly, che ricopre il ruolo di responsabile degli Interni nel governo ombra dei Tory. Cleverly rimprovera a Starmer di essersi mosso in ritardo. Ieri, intanto, il portavoce di Downing Street ha definito come "immotivato" un commento pubblicato da Elon Musk, proprietario di X, in cui parlava di "guerra civile inevitabile" in Gran Bretagna.

Amalia Apicella