Mercoledì 2 Ottobre 2024
ALESSANDRO FARRUGGIA
Esteri

Riunione d’urgenza dei dem: "Con Biden siamo spacciati". Il partito vuole scaricare il capo

Hakeem Jeffries, leader al Congresso, convoca un vertice per decidere la strategia da portare avanti. Il New York Times: 50 deputati chiedono il ritiro del presidente, sperano che lasci entro venerdì.

Riunione d’urgenza dei dem: "Con Biden siamo spacciati". Il partito vuole scaricare il capo

Riunione d’urgenza dei dem: "Con Biden siamo spacciati". Il partito vuole scaricare il capo

Il vertice Nato a Washington e poi, venerdì prossimo, l’abbandono. Così la crescente ma sinora largamente sotterranea fronda democratica alla ricandidatura di Biden si augura – circola voce a Washington – che Joe Biden autonomamente getti la spugna, in modo da avere un candidato in grado di battere Donald Trump.

Allo stato però questa è solo una pia speranza. Una suggestione che sembra fatta per creare titoli di giornale in modo da forzare la mano di Potus, il presidente uscente. È un fatto che sinora Biden non pare minimamente intenzionato ad una mossa simile. Venerdì notte, alla richiesta dell’intervistatore della Abc se è ipotizzabile un suo ritiro, ha risposto ironizzando. "Dipende: se il Signore Onnipotente scende e me lo chiede, potrei farlo. Se mi dicesse “Joe esci dalla corsa“, allora io lo farei. Ma il Signore onnipotente non lo farà". E ieri, impegnato in un tour elettorale in Pennsylvania, ha ribadito il concetto.

Ma se il Signore Onnipotente, per usare la metafora di Biden, ha ben altro di cui occuparsi, forse lo faranno altri. Il mondo liberal – finanziatori della campagna e mass media in primis – teme un esito infausto di un confronto con Trump di un Biden nelle precarie condizioni attuali e agita le acque. Secondo Axios, decine di membri democratici del Congresso americano sarebbero sul punto di uscire allo scoperto per chiedere al presidente Joe Biden di rinunciare alla corsa alla Casa Bianca. "Un numero in rapida crescita di democratici prega e complotta – scrive Axios – per convincere il capo della Casa Bianca a fare un passo indietro e vogliono che tutti, dagli Obama ai leader del Congresso, implorino Biden di ritirarsi entro questo venerdì".

Ieri sera a Washington si sono visti i leader democratici del Congresso, in un incontro virtuale convocato dal presidente dei deputati dem alla Camera Hakeem Jeffries alla vigilia della riapertura del Congresso dopo le festività del 4 di luglio. "La nostra missione è riconquistare la Casa Bianca. Di fatto dobbiamo avere una discussione in famiglia", ha detto uno dei democratici invitato a partecipare all’incontro virtuale. "Con Biden siamo spacciati", ha confessato un altro, riferendo della preoccupazione di perdere non solo la Casa Bianca ma anche il Congresso. Ma è un fatto che le voci apertamente critiche che sono uscite allo scoperto restano cinque e all’incontro di ieri non sono state prese decisioni.

Qualcosa si muove anche al Senato dove questa settimana il senatore della Virginia Mark Warner, presidente della potente commissione sull’intelligence, ha organizzato una riunione con altri senatori democratici per decidere se chiedere a Biden un passo indietro. Anche qui c’è malumore. Ieri il senatore democratico del Connecticut Chris Murphy ha confessto alla Cnn i suoi dubbi. "Personalmente – ha detto – amo Joe Biden, ma non so se l’intervista di venerdì sera abbia fatto abbastanza per rispondere a queste domande. Questa settimana sarà assolutamente cruciale. Penso che il presidente debba fare di più. Il tempo scorre veloce".

Il New York Times riferisce di aver parlato con una cinquantina di membri del Congresso che chiedono il passo indietro di Biden mentre il Washington Post, citando un consigliere di alcuni grandi finanziatori, riporta che "per ogni 10 persone che vogliono che esca, ce n’è una che vorrebbe che restasse". "Quello che si sta delineando – scrive il New York Times – è uno scontro straordinario tra un presidente degli Stati Uniti che insiste a non abbandonare la sua campagna per la rielezione e i membri del suo partito che iniziano a suggerire che dovrebbe farlo".

Il problema è che dovrebbero farlo rapidamente. Tutto dipenderà del loro numero: se saranno poche decine (o anche poche centinaia) a dirlo pubblcamente, saranno spazzati via. Se saranno più di un migliaio – la convention democratica di Chicago a fine agosto ha 3.904 delegati – la spaccatura sarà profonda e questo potrebbero spingere Biden al gran rifiuto. Il film della candidatura democratica si annuncia avvincente, e il finale è ancora da scrivere.