Roma, 26 aprile 2023 - Giorgia Meloni crede nella vittoria finale dell'Ucraina, e vede un ruolo di primo piano dell'Italia nella ricostruzione del Paese martoriato dalla guerra. "L'Italia può contribuire a miracolo economico dell'Ucraina", ha affermato la premier durante la conferenza bilaterale sulla ricostruzione dell'Ucraina oggi a Roma. La Meloni ha quindi invitato gli imprenditori italiani a non avere paura di investire, di costruire e di scommettere sulla vittoria di Kiev e dell'integrazione europea di questo Paese, "perchè- ha spiegato la premier- noi sosterremo con forza il diritto di questo popolo di essere parte integrante della comunità europea". Da Kiev sono giunti i ringraziamenti in videoconferenza del presidente ucraino Volodymyr Zelensky all'Italia e "alla signora Meloni per il suo sostegno". La premier ha quindi risposto invitandolo a Roma il prima possibile: "Grazie per tue parole gentili, per essere intervenuto, spero che tu verrai qui il prima possibile. Viva l'Italia, viva l'Ucraina".
La presidente del Consiglio è arrivata stamane al Palazzo dei congressi di Roma, dove sono in corso i lavori della sessione plenaria istituzionale della conferenza, e dove la premier ha incontrato il primo ministro ucraino, Denys Shmyhal.
"Parlare di ricostruzione è scommettere sulla vittoria"
"Parlare della ricostruzione dell'Ucraina significa scommettere sulla vittoria e la fine del conflitto, e sono sicura che il futuro dell'Ucraina sarà di pace, benessere e sempre più europeo", ha detto ai giornalisti la premier dopo l'incontro con Shmyhal. "Ho ribadito al primo ministro ucraino che l'Italia continuerà a fare la sua parte a 360 gradi dal punto di vista politico, militare, umanitario e per la ricostruzione", ha aggiunto la Meloni.
"Sosteniamo soluzione diplomatica, non la resa"
"Crediamo in una soluzione diplomatica a patto che non si pensi che possa essere una resa del paese aggredito. Siamo convinti che alla pace si possa arrivare solo con la cessazione delle ostilità da parte della Russia. Sosteniamo le legittime aspirazioni europee dell'Ucraina" ha detto la premier, ricordando che l'Italia "sostiene il piano di pace in 10 punti".
"Italia candidata per la Ukraine Recovery Conference"
La ricostruzione è un impegno che la Meloni ha preso con Zelensky "a febbraio, e come tanti altri impegni che l'Italia ha assunto, ho voluto mantenerlo". E ha aggiunto: "È nostro compito aiutare l'Ucraina a scrivere il nuovo capitolo della sua storia, e l'Italia ha le carte in regola per essere protagonista, non solo per la determinazione, la credibilità con cui ha fatto le sue scelte e senza mai tentennare, ma anche perché nel 2024 sarà presidente di turno del G7, è stata protagonista di tutte le grandi scelte di questi anni e perché si candida a ospitare nel 2025 la Ukraine Recovery Conference, una conferenza molto più grande di questa, per segnare la nostra volontà ad andare avanti su questo terreno".
"Accelerare per fare entrare l'Ucraina in Ue"
"Il futuro dell'Ucraina deve essere di sempre maggiore capacità di inserirsi nelle dinamiche e nelle istituzioni europee. Il modo più intelligente di ringraziare gli ucraini di quello che stanno facendo è accelerare la possibilità di far parte delle istituzioni europee. Bisogna riconoscere gli sforzi enormi di Kiev, anche durante la guerra, per riformare il suo sistema e avvicinarlo ai target richiesti dalla Commissione. È fondamentale riconoscere quello sforzo accelerando e avviando in tempi rapidi i negoziati di adesione all'Ue", ha sottolineato Giorgia Meloni.
L'Italia aiuta il marchio 'Made in Ucraina'
Sempre nell'ambito della conferenza bilaterale sulla ricostruzione dell'Ucraina a Roma, il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha siglato un memorandum of understanding con il governo di Kiev, rappresentato dal vice primo ministro e ministro dell'economia Julija Svyrydenko, per lo sviluppo del brand 'Made in Ucraina', per il sostegno ai prodotti e alle imprese ucraine. In particolare Kiev ha chiesto all'Italia assistenza tecnica per giungere alla creazione del marchio già nel corso della missione di Urso a Kiev nel gennaio scorso.