Bruxelles, 10 giugno 2020 - C'è una data per la riapertura delle frontiere extra Ue. La propone l'Alto rappresentante dell'Unione, Josep Borrell. "Vari Stati membri stanno riaprendo i confini interni", la premessa. Il quadro dovrebbe essere completato "entro questo mese di giugno". In un secondo momento verranno tolte le restrizioni ai limiti comunitari. Borrell parla di una revoca "graduale e parziale" delle frontiere esterne, a partire "dal primo di luglio". Il tutto si tradurrà in una raccomandazione, perché in ogni caso la Commissione non ha poteri in materia di frontiere. Ma la linea è tracciata: la riapertura sarà "parziale", la lista dei Paesi per cui arriverà il via libera verrà valutata a ridosso della data, in base all'andamento dell'epidemia di Coronavirus. E potrebbe non essere uguale per tutti gli Stati membri. E' un passo importante, dopo che la scorsa settimana i ministri Ue dell'interno avevano prorogato la chiusura dal 15 al 30 giugno.
Il ministro Speranza tuttavia ha sottolineato che "con il prossimo dpcm dovremo decidere eventualmente ulteriore misure di allentamento, e uno dei nodi è lo spostamento da e per i paesi extra Schenghen ma penso che ancora non ci siano garanzie per l'apertura già dal 15 giugno".
Austria
Oggi intanto l'Austria ha confermato che il 16 giugno riaprirà il confine con l'Italia. "Ringrazio Vienna per la scelta di buon senso", ha commentato il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. Resterà invece in vigore un invito alla cautela per la Lombardia, almeno per le prime settimane. Lo ha spiegato il ministro degli Esteri austriaco Alexander Schallenberg. Vienna consentirà da martedì viaggi in 31 paesi europei complessivamente, ad eccezione di Svezia, Gran Bretagna, Portogallo e Spagna. "Oggi abbiamo aperto una grande finestra verso la libera circolazione", ha detto Schallenberg che ha rivolto un appello di "non dimenticare il buonsenso facendo la valige".
Nel frattempo, il ministro della Salute, Rudolf Anschober ha fatto i "complimenti Italia", pronunciando la frase in italiano, a commento dei dati epidemiologici. "Diverse regioni italiane - ha aggiunto - hanno superato alcuni laender austriaci, grazie al duro lavoro svolto finora".