Roma, 5 marzo 2024 - Un reattore nucleare sulla Luna è il progetto congiunto di Russia e Cina, realizzabile per il 2033 e il 2035 ha rivelato Yury Borisov, il capo capo dell'agenzia spaziale russa Roscosmos. Fantascienza? Non tanto se si pensa che la Nasa ha in programma di creare una base stabile sul satellite della Terra entro il 2030 nell'ambito del programma Artemis, a cui partecipa anche l'Italia. Una notizia però che conferma ulteriormente a Washington l'intenzione della Russia di uscire dalla Stazione Spaziale Internazionale (ISS), e il suo avvicinamento alla Cina.
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Accordo Russia - Cina
Infatti già nel marzo del 2021 Mosca e Pechino aveva firmato un memorandum d'intesa sulla cooperazione per la creazione di una stazione internazionale di ricerca sulla Luna, e nel giugno dello stesso anno avevano presentato una road map per la costruzione di basi lunari congiunte.
La guerra e l'uscita di Mosca dalla Iss
Con l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia, e la decisione di Washington di schierarsi dalla parte di Kiev, hanno peggiorato ancora di più i già precari rapporti tra la Casa Bianca e in Cremlino. Mosca ha quindi deciso l'uscita dalla Stazione Spaziale Internazionale nel 2024, annunciata mesi fa da Borisov stesso: "Adempiremo in pieno ai nostri obblighi verso tutti i nostri partner, ma la decisione di ritirarci da questa stazione dopo il 2024 è stata presa".
La stazione spaziale russa Ross e il modulo per la Iss
Di pari passo la Russia ha annunciato la prossima creazione della nascita della sua stazione spaziale Ross (Russian Orbital Service Station), come previsto dagli accordi del 2021 con Pechino, e non per la guerra. Però secondo gli esperti della Nasa il primo modulo della Ross, che potrebbe essere in orbita nel 2025, in realtà è un modulo che in origine era destinato alla ISS per la ricerca, e oggi riconvertito per diventare il primo tassello del Ross. Al limite, se il programma subisse ritardi, il modulo russo potrebbe essere agganciato alla base spaziale cinese Tiangong, senza escludere anche un periodo con la presenza russa su entrambe le basi in orbita.
"No alle armi nucleari nello spazio"
Di recente ha alzato il livello di allarme a Washington, e nei Paese alleati, il rapporto dell'intelligence Usa che parlava di una “seria minaccia di sicurezza nazionale” rappresentato dal possibile progetto russo di sviluppo di un arma nucleare spaziale che Mosca potrebbe usare contro i satelliti. Notizia subito smentita del Cremlino che ha ribaltato l'accusa: "Posizionare armi nucleari nello spazio sono uno stratagemma della Casa Bianca”. E ora anche Borisov, nell'annunciare la futura centrale nucleare, memore delle accuse di Washngton, ha voluto subito chiarire l'ambito non belligerante del progetto: "Lo spazio deve essere libero da armi nucleari e un territorio che appartiene a tutti. Difenderemo costantemente questa posizione e ci coordineremo con i nostri colleghi".
Reattore nucleare costruito dai robot
Il capo dell'agenzia spaziale russa, ospite a un festival mondiale della gioventù, è entrato nello specifico spiegando che la costruzione del reattore sulla Luna sarebbe affidata a mezzi robotici evitando rischi per gli astronauti, che si limiterebbero a dirigere le operazioni da una base o da un satellite.
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