Mercoledì 5 Marzo 2025
REDAZIONE ESTERI

New York, prime retate anti-immigrati ordinate da Trump. La ‘sceriffa’ Kristi Noem in prima linea

La segretaria agli interni Kristi Noem ha postato un video dalla Grande Mela nel quale ha annunciato l'arresto di un migrante accusato di vari reati. Alcuni distretti scolatici in rivolta: “non permetteremo agli agenti anti-migranti di entrare nelle scuole”

New York, prime retate anti-immigrati ordinate da Trump. La ‘sceriffa’ Kristi Noem in prima linea

New York, 28 gennaio 2025 – Le prime retate contro i migranti a New York sono iniziate. La segretaria agli interni Kristi Noem ha postato un video dalla Grande Mela nel quale ha annunciato l'arresto di un migrante accusato di vari reati. L'arresto sarebbe avvenuto nel Bronx.

Proprio il nuovo segretario alla sicurezza interna Kristi Noem si è unita alle autorità federali che all'alba hanno avviato un raid anti-clandestini a New York. Noem, 53 anni, ha pubblicato sui social le immagini di lei con indosso la divisa dell'agenzia federale del controllo al confine mentre partecipa ai blitz nel Bronx. "In diretta di notte da New York – ha scritto – io ci sono".

++ Al via le retate contro i migranti a New York ++
Immagine pubblicata sul profilo X della segretaria agli interni Usa Kristi Noem

Subito dopo è partita la retata a caccia, ha spiegato, di "criminali accusati di sequestro, stupro e furti". "Noi – ha aggiunto – stiamo facendo esattamente ciò che il presidente Donald Trump ha promesso al popolo americano: rendere le nostre strade sicure".

"Sacchi di immondizia come questo – ha commentato, indicando uno degli arrestati – verranno rimossi di continuo dalle nostre strade". Un raid è avvenuto in un appartamento nel Bronx. I rumori hanno svegliato il vicinato, che ha visto dalla finestra un uomo portato via in manette. Non è chiaro, al momento, quante persone siano state arrestate.

Gli agenti hanno compiuto in questi giorni retate a Chicago, Seattle, Atlanta, Boston, Los Angeles e New Orleans. "Vedrete i numeri degli arrestati crescere rapidamente – ha dichiarato lo 'zar del confine' Tom Homan, scelto da Trump per gestire le deportazioni - crescerà il numero a livello nazionale".

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La settimana scorsa il sindaco di New York Eric Adams aveva promesso collaborazione con gli agenti dell'ufficio immigrazione.

Proprio ieri gli agenti dell'Ice (Immigration and Customs Enforcement) hanno avuto ordine dall'amministrazione di Donald Trump di intensificare drasticamente il numero di arresti degli immigrati senza documenti, passando da poche centinaia al giorno ad almeno 1.200-1.500.

La direttiva nasce dalla delusione del presidente americano per i risultati ritenuti "finora insoddisfacenti” della sua campagna di deportazioni di massa, come sostiene il Washington Post.

Secondo quattro fonti informate, i numeri sono stati delineati durante una chiamata con alti funzionari dell'Ice, nel corso della quale è stato precisato che ogni ufficio dell'agenzia deve effettuare 75 arresti al giorno e che i dirigenti saranno ritenuti responsabili per il mancato raggiungimento di tali obiettivi.

Lo zar del confine della Casa Bianca, Tom Homan, ha affermato per settimane che l'Ice non avrebbe effettuato retate di massa e che i suoi ufficiali avrebbero dato la priorità agli immigrati con precedenti penali e che sono membri di gang. Ma i numeri emersi nei giorni scorsi metterebbero gli agenti dell'agenzia sotto maggiore pressione per arrestare più clandestini per evitare rimproveri, inclusi immigrati che non hanno commesso reati.

Intanto diversi distretti scolastici americani stanno sfidando l'ordine esecutivo con cui Donald Trump ha rimosso le restrizioni che impedivano all'Ice, la polizia anti-migranti, di condurre retate in scuole, ospedali e chiese. Ricordando che la missione stessa del dipartimento dell'Istruzione è quella di garantire un'istruzione pubblica a tutti i ragazzi, a prescindere dal loro "status di immigrazione", questi distretti scolastici hanno dichiarato che non collaboreranno con le agenzie federali e renderanno loro più difficile l'eventuale ingresso nelle scuole. Le posizioni più nette sono state prese dai distretti di Chicago e Denver, città "santuario", cioè che hanno leggi per proteggere i migranti irregolari e non collaborare con le politiche di rimpatrio forzato federali, dove ai dirigenti scolastici è stato chiesto di impedire all'Ice di entrare nei loro istituti se non a determinate condizioni. "Gli agenti dell'Ice non hanno il permesso di entrare negli edifici del distretto scolastico a meno che non prestino le credenziali, il motivo della loro richiesta di accesso e un mandato penale firmato da un giudice federale", recita una dichiarazione delle Chicago Public Schools, precisando che non verrà permesso l'ingresso con "un mandato amministrativo o altri documenti dell'agenzia che applica la legge sull'immigrazione". Si ribadisce inoltre che non verranno "condivise con l'Ice informazioni private".