Roma, 25 settembre 2023 – Minori sotto le bombe. Bambini portati in Russia, di fatto rapiti. E minori che hanno trovato rifugio all’estero, spesso con genitori o altri parenti, ma talvolta anche da soli, perché orfani. È molto dura, come in ogni guerra, a ogni latitudine, la vita dei minori in Ucraina. Se i morti (fonte: Nazioni Unite) erano a fine agosto, "almeno 545 e almeno 1.156 i feriti", molti di loro sono stati di fatto “rapiti“ dai russi con la scusa di metterli al sicuro. È un crimine di guerra, tanto è vero che Il 17 marzo la Camera Preliminare della Corte Penale Internazionale ha spiccato due mandati di arresto nei confronti del presidente della Federazione Russa Vladimir Putin e di Maria Alekseevna Lvova Belova, commissaria presidenziale per i diritti dei bambini in Russia. Il fenomeno non è noto nelle sue esatte dimensioni ma è imponente.
Secondo i dati ufficiali delle autorità ucraine al 31 luglio 2023, dal 24 febbraio 2022, 19.546 bambini sono stati deportati forzatamente dall’Ucraina alla Russia. Secondo quanto filtra dalla Russia, sarebbero stati avviati “campi estivi“ , strutture nelle quali sarebbero stati oggetto di “rieducazione“. Questi sono solo i casi che sono stati ufficialmente registrati – quando un genitore, tutore o testimone della deportazione di un bambino lo ha segnalato all’Ufficio nazionale di informazione dell’Ucraina. Ma gli attivisti ucraini per i diritti umani insistono sul fatto che ci sono “centinaia di migliaia” di bambini sfollati con la forza dall’Ucraina. La stessa commissaria russa per l’infanzia Maria Lvova-Belova ha affermato che "più di 700.000 bambini ucraini sono stati portati dall’Ucraina alla Russia dall’inizio dell’invasione russa" ma "che la stragrande maggioranza di questi bambini è arrivata in Russia accompagnata da genitori e parenti". La dizione “stragrande maggioranza“ conferma che i rapimenti veri e propri possano essere nell’ordine di alcune decine di migliaia. Un crimine di guerra.
E poi ci sono gli sfollati. A fronte di 5 milioni di profughi interni e di 6,1 milioni che hanno trovato rifugio all’estero (fonte: Unhcr), tra questi ultimi ci sono (fonte: Unicef) almeno 2,5 milioni di minori, che per la metà sono approdati in Polonia. Tra loro anche migliaia di minori non accompagnati, orfani ma non solo. Che sono giunti anche nel nostro Paese. Secondo il monitoraggio di competenza del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, condotto d’intesa con Viminale e Protezione Civile, quelli presenti in Italia erano 5.329 al 30 giugno dello scorso anno, erano scesi a 4.984 a fine anno e al 30 giugno 2023 erano 4.512: il 26,2% sono in Lombardia e il 15,8% in Emilia Romagna.
La legge è molto rigorosa e prevede che sia il tribunale dei minorenni a nominare un tutore, dopodiché i minori sono avviati a strutture ad hoc o a famiglie, in affidamento temporaneo. Ma ci sono stati casi di truffe (la polizia di Catania ha denunciato per estorsione una tutrice ucraina) e comunque le autorità ucraine sembrano intenzionate a fare rientrare i minori – asserendo la necessità di completare gli studi anche se in Italia il ministero dell’Istruzione ha predisposto protocolli ad hoc – pur se la guerra è ancora in corso. Una scelta contestata da molte famiglie che avevano l’affido temporaneo.
"Fin dai primi giorni di guerra – ha replicato il console ucraino a Napoli, Maksym Kovalenko – i consoli ucraini, gli enti di assistenza e i giudici italiani hanno avuto l’unico obiettivo di tutelare gli interessi dei minori, collaborando costantemente, soprattutto con i tribunali, d’intesa con i quali viene presa la decisione di rimpatriare i minori in regioni sicure". Nei giorni scorsi il Commissario per i diritti umani del Parlamento ucraino, Dmytro Lubinets, è venuto a Roma "per risolvere questioni urgenti legate al soggiorno dei minori", in particolare di 974 casi, e ha incontrato il capo del Dipartimento di Giustizia Minorile del ministero della Giustizia, Antonio Sangermano, e presso il ministero dell’Interno, il Prefetto Rosanna Rabuano. "Durante la conversazione – ha detto – ho menzionato anche casi specifici di adozione illegale di bambini, nonché casi problematici di sfollati nella Repubblica italiana che richiedono assistenza per essere risolti". Auguriamoci che lo siamo nell’interesse esclusivo dei minori.