Gli attacchi ucraini in Russia vanno sempre più in profondità. Per la prima volta dall’inizio del conflitto, uno sciame di droni si è spinto fino in Ossezia del Nord, all’estremità meridionale del Caucaso, per colpire una base da cui decollano i caccia nemici: un obiettivo ad oltre 700 chilometri di distanza dalla linea del fronte. Kiev, per respingere l’invasione, chiede anche agli alleati uno sforzo ulteriore. I riflettori sono puntati sul G7 dei leader in Italia della settimana prossima, a cui parteciperà anche Volodymyr Zelensky.
La sua speranza è che gli occidentali si convincano a drenare risorse dai russi utilizzando i loro asset congelati, e non solo i profitti. Il blitz aereo ucraino in Ossezia ha preso di mira un aeroporto militare vicino alla città di Mozdok. Il governatore russo Sergei Menyailo ha assicurato che l’attacco "è stato sventato dalle forze di difesa aerea" e sono stati registrati soltanto "danni di lieve entità e incendi, senza nessun ferito", e tre droni sarebbero stati abbattuti. In ogni caso l’incursione ucraina ha provocato allarme, tanto che le autorità locali hanno annullato tutti gli eventi di massa.