Lunedì 12 Agosto 2024
ALESSANDRO FARRUGGIA
Esteri

Raid ucraini, Mosca contrattacca. Zelensky: usano missili nordcoreani. Il giallo della centrale nucleare

Il presidente avverte gli alleati: basta paletti alla nostra difesa o non avremo una fine giusta del conflitto. Fiamme a Zaporizhzhia, scambio di accuse tra Kiev e Russia. L’Aiea: nessun impatto sulla sicurezza .

Raid ucraini, Mosca contrattacca. Zelensky: usano missili nordcoreani. Il giallo della centrale nucleare

Le fiamme dalla centrale nucleare di Zaporizhzhia

Un fumo nero che si alza da una delle due grandi torri di raffreddamento della centrale nucleare di Zaporizhzhia, la più grande d’Europa. È sera quando giungono le notizie di un incendio nella torre – che fa parte dell’area non nucleare della centrale – e la notizia viene rilanciata dallo stesso presidente Zeelenski: "Gli occupanti russi hanno appricato un incendio nel sito della cehtrale nucleare. attualmente i livelli sono nella norma, ma fino che gli occupanti manterranno il controllo dela centrale la situazione non potrà essere nella norma". Secondo gli ucraini, i russi hanno ammassato un gran quanbtità di copertoni nella torre di raffreddamento e gli hanno dato fuoco. Opposta la versione dei filorussi: "L’incendio è stato causato da un attacco di droni ucraini". L’allarme è scattato anche all’Aiea, l’Agenzia internazionale per l’energia atomica i cui esperti in loco "hanno osservato un forte fumo scuro provenire dall’area settentrionale dello centrale nucleare di Zaporizhzhia in seguito a molteplici esplosioni udite in serata". "Il team – spiega Aiea – è stato informato dalla centrale di un presunto attacco di droni oggi su una delle torri di raffreddamento situate nel sito. Non è stato segnalato alcun impatto per la sicurezza nucleare". Certo è che qualcuno gioca con il fantasma di Chernobyl. Nel frattempo anche ieri l’Ucraina avanza ancora nel Kursk con una forza stimata in 25mila uomini. E a Mosca, che ammesso che "gli ucraini sono stati fermati" in località che si trovano a 25 e 30 chilometri dal confine" confermando così implicitamente l’entità dell’avanzata nemica

la Russia risponde nel suo stile promettendo vendetta. Nel frattempo invia un missile balistico –per Kiev un nordcoreano KN 23 – a Brovary (poco a nord di Kiev), uccidendo almeno un giovane padre e suo figlio di 4 anni, e diffonde sui social dei vecchi video di attacchi unità militari ucraine, per mostrare una capacità di reazione che al momento a Kursk decisamente non ha.

Gli ucraini si godono l’attimo, l’aver riguadagnato la capacità di iniziativa e aperto un nuovo fronte, e con il presidente Voldymir Zelensky chiede di avere mani libere nell’uso delle armi fornite dall’Occidente. È un messaggio rivolto a chi – tedeschi e italiani, ma in parte anche americani – ha messo un limite all’uso delle armi ricevute nel territorio russo, totale per tedeschi e italiani, poche decine di chilometri per gli americani. "Gli ucraini – ha scritto Zelensky su Telegram – sono grati a tutti i nostri partner che ci aiutano con sistemi di difesa aerea e aerei da combattimento. Ma per fermare davvero il terrore russo, abbiamo bisogno non solo di un vero e proprio scudo aereo che protegga tutte le nostre città e comunità, ma anche di soluzioni forti da parte dei nostri partner, soluzioni che eliminino le restrizioni alle nostre azioni difensive".

"I russi – ha attaccato il presidente – non hanno restrizioni geografiche sull’uso di missili e bombe armi: sin dai primi giorni della guerra l’intero territorio ucraino è stato costantemente sotto minaccia. Anche noi dobbiamo poter attaccare senza restrizioni geografiche. Quando le capacità a lungo raggio dell`Ucraina non avranno limiti, questa guerra avrà sicuramente un limite: avvicineremo davvero la sua giusta fine".