Sabato 21 Dicembre 2024
ALESSANDRO FARRUGGIA
Esteri

Raid di Tel Aviv su Damasco. Distrutto il consolato iraniano, ucciso un leader dei pasdaran. Teheran: la risposta sarà dura

Undici le vittime del quinto attacco in poco più di una settimana in Siria: tra queste il generale Zahedi. Israele non rivedica l’offensiva ma blinda le sedi diplomatiche. Timori per blitz con droni e autobombe.

Raid di Tel Aviv su Damasco. Distrutto il consolato iraniano, ucciso un leader dei pasdaran. Teheran: la risposta sarà dura

Non solo Gaza. Dopo il devastante attacco di venerdì nella regione di Aleppo, che ha fatto 52 vittime tra soldati siriani e miliziani di Hezbollah, l’aviazione con la stella di David – anche se l’attacco non è stato formalmente rivendicato – ha colpito il consolato iraniano che sorge nel quartiere Mezzeh a Damasco, giusto tra l’ambasciata di Teheran e quella canadese. L’attacco, il quinto israeliano in Siria in 8 giorni, è avvenuto alle 17 ora locale, e ha raso al suolo l’edificio facendo almeno undici vittime (ma il conto non è definitivo, perché molti corpi sarebbero sotto le macerie) e una ventina di feriti.

Tra i morti il brigadiere generale Mohammad Reza Zahedi, 83 anni, responsabile delle operazioni della Forza Quods (la forza di proiezione all’estero dei pasdaran iraniani), il suo vice Mohammad Hadi Raimi e il comandante delle Guardie rivoluzionarie Hussein Amir Allah, elemento di contatto con Hamas. Tra le vittime anche due consiglieri militari iraniani presso l’esercito siriano e tre membri delle Guardie rivoluzionarie iraniane.

Secondo fonti iraniane Zahedi al momento dell’attacco si stava incontrando con una delegazione della Jihad islamica palestinese. Zahedi, sanzionato dall’Onu e dai governi di Australia, Canada e Regno Unito era un eroe della guerra con l’Iraq e ora comandava circa quattromila pasdaran iraniani impegnati a sostenere l’esercito del presidente siriano Bashar Al Assad ed era anche il collegamento tra il suo Paese e gli Hezbollah libanesi. La notizia della scomparsa di Zahedi è stata ufficialmente confermata da Teheran.

Hossein Akbari, ambasciatore della Repubblica islamica dell’Iran a Damasco è rimasto illeso e in una conferenza stampa, poco dopo, ha promesso vendetta. "Il regime sionista – ha detto – sta agendo contro il diritto internazionale, quindi riceverà una dura risposta da parte nostra. Risponderemo all’attacco nello stesso modo, al momento giusto e nel luogo giusto". L’ambasciatore iraniano ha sostenuto che l’azione è stata effettuato "da aerei da caccia F-35: l’edificio è stato colpito da sei missili che l’hanno completamente distrutto". "Prendere di mira il consolato iraniano – ha affermato dal canto suo il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amirabdollahian – è una violazione delle norme internazionali e Israele dovrà sopportarne le ripercussioni. Sottolineo la necessità di una seria risposta da parte della comunità internazionale a tali azioni criminali".

"Quello di Mohammad Reza Zahedi – ha commentato Tamir Hyman, il direttore dell’Inss, l’Istituto per gli studi sulla sicurezza nazionale israeliano ed ex direttore dell’Agenzia nazionale per la sicurezza, è l’omicidio più importante compiuto dai tempi di quello del generale Qasem Soleimani (ucciso nel 2020 in Iraq da un drone americano, ndr). Sembra che l’Iran stia finalmente pagando un prezzo per essere dietro la maggior parte dell’attività offensiva contro Israele".

Da notare che lo scorso 25 dicembre gli israeliani avevano eliminato in Siria Sayyed Reza Mousavi, all’epoca responsabile delle Guardie rivoluzionarie in Siria e Libano. Israele ha ora alzato al massimo livello l’allerta per le sue sedi diplomatiche all’estero, in particolare nel Medio Oriente, dove ci si attende un attacco di droni lanciati dai ’proxy’ iraniani in Iraq, Libano, Yemen e Siria o attacchi con autobombe.