Rafah, 15 giugno 2024 – Otto soldati israeliani sono rimasti uccisi nell’esplosione di un veicolo corazzato vicino a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Lo ha reso noto l’esercito israeliano, che per il momento ha reso pubblica l’identità di una solo delle otto vittime: il capitano Wassem Mahmoud di 23 anni. Le famiglie degli altri sette soldati sono state informate e i loro nomi saranno resi pubblici più tardi. Si tratta dell’episodio con il bilancio più pesante per l’Idf nell’enclave da gennaio.

I soldati uccisi si trovavano in un blindato Namer che sarebbe esploso, secondo le informazioni riportate dal portavoce delle forze di difesa israeliane Daniel Hagari, a causa di “un ordigno piazzato nell'area o dal fuoco di missili anticarro”.
E’ successo intorno alle 5 di questa mattina, durante un’offensiva di Hamas nelle aree nord-occidentali del quartiere Tel Sultan di Rafah, durante la quale le truppe della 401esima Brigata corazzata hanno ucciso circa 50 uomini armati.
Il Namer era il quinto o sesto veicolo del convoglio israeliano. Una squadra di esperti del ministero della Difesa e dell'Idf cercherà di chiarire esattamente che cosa sia successo.
Netanyahu: “Costo elevato ma andiamo avanti”
"Nonostante il costo elevato e sconcertante dobbiamo attenerci agli obiettivi della guerra – è il commento del premier israeliano Benjamin Netanyahu – la distruzione delle capacità militari e governative di Hamas, il ritorno di tutti i nostri rapiti, assicurandoci che Gaza non rappresenti più una minaccia per Israele".
"Oggi – continua – abbiamo pagato un altro prezzo straziante nella nostra giusta guerra la difesa della Patria. Piango la caduta dei nostri eroici guerrieri".
Migliaia in piazza contro Netanyahu, anche l’ex ministro Gantz
Come ogni sabato da mesi l’opposizione civile a Netanyahu è scesa in piazza oggi: migliaia di manifestanti hanno invaso le strade di diverse città israeliane, per chiedere la liberazione degli ostaggi. A Shàar HaNegev, stasera c’era anche Benny Gantz, appena dimessosi dal governo.