Roma, 9 gennaio 2025 – Altadena non esiste più: rientra tra quelle cittadine e quei quartieri che sono stati letteralmente ingoiati dagli incendi che stanno devastando Los Angeles. Un tempo benestante località ai piedi dei monti Verdugo, lontana dai trambusti della metropoli ma allo stesso tempo suo satellite, è ormai in buona parte ridotta in cenere.
Il responsabile è stato l’Eaton Fire, uno dei primi incendi a svilupparsi, proprio a pochi passi da Altadena. Rappresenta quasi un’ironia nella tragedia il fatto che il fondatore della piccola città si chiamasse Benjamin Eaton: Eaton l’ha creata, Eaton l’ha distrutta.
I suoi quasi 43 mila abitanti non ci sono più: fanno parte di quei 150 mila che sono stati fatti evacuare da tutto il circondario, lasciando indietro le loro case, gli effetti personali, i ricordi.
Le immagini satellitari di Maxar Technologies – già impiegati per ‘documentare dall’alto’ la guerra in Ucraina – mostrano la devastazione di Altadena. Prima il fuoco, poi il fumo e infine nient’altro che macerie.
Il presidente Joe Biden ha dichiarato lo stato di disastro, cancellando la visita in Italia – quella che sarebbe stata l’ultima della sua presidenza – per coordinare la risposta federale da Washington. Al suo fianco Kamala Harris, californiana che se fosse rimasta nella sua residenza di Brentwood sarebbe stata tra gli sfollati fatti evacuare dalle autorità.
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È stato impossibile lottare contro gli incendi: grazie ai forti venti che sono soffiati sin da ieri, le fiamme sono state propagate con una velocità tale da sorprendere persino i vigili del fuoco più esperti. E sebbene promettano di smorzare nelle prossime ore, per la fine dell’allerta sarà necessario attendere il weekend. E nel frattempo Los Angeles continua a bruciare.