Giovedì 2 Gennaio 2025
REDAZIONE ESTERI

“Putin presidente anche nel 2024”. Lo zar vuole a restare al Cremlino 30 anni

Non c’è la candidatura ufficiale, ma i sondaggi lo vedono all’80% di approvazione, e secondo i media russi non esiste un’altra figura politica, di governo o di opposizione, che possa sfidarlo

Mosca, 6 novembre 2023 - Vladimir Putin punta a rimanere presidente della Russia fino al 2030. Lo zar, al potere in Russia dal 31 dicembre del 1999 (Quando dopo le dimissione di Eltsin divenne presidente ad interim), arriverebbe a toccare i 30 anni da leader del Cremlino (compresi i quattro dal 2008 al 2012 in cui è stato primo ministro, con il fedele Medvedev presidente), avvicinandosi ai 31 di Stalin e staccando il più longevo della Russia moderna, Leonid Brezhnev: 18 anni. Non c'è ancora nulla di ufficiale ma diverse fonti hanno assicurato all'agenzia Reuters che il presidente intende candidarsi per un quinto mandato nel marzo prossimo.

Vladimir Putin con il Patriarca Kirill
Vladimir Putin con il Patriarca Kirill

Il portavoce presidenziale Dmitry Peskov è stato vago con i giornalisti che chiedevano se Putin, 71 anni, avesse intenzione di candidarsi ancora: "Putin non ha ancora rilasciato alcuna dichiarazione in merito", e ha aggiunto "non è stata ancora annunciata una campagna elettorale". La consultazione potrebbe essere il 17 marzo.

Ma Peskov solo un mese fa si era fatto scappare che Putin era "senza dubbio la figura politica numero uno" nel Paese e che "difficilmente potrebbe affrontare una reale concorrenza elettorale".

Comunque in pochi in Russia ritengono che Putin possa rinunciare a presentarsi nuovamente alle presidenziali, anche perché nel 2020 ha rimosso con una riforma costituzionale il limite di due mandati consecutivi per potersi presentare alle presidenziali del 2024, e in teoria anche a quelle del 2030.

Inoltre non è il momento, come ha sottolineato il giornalista conoscitore della Russia Guy Faulconbridge, il leader russo infatti non vorrà lasciare il comando nel pieno del conflitto in Ucraina, da lui fortemente voluto, e durante "il più grande scontro con l'Occidente dalla crisi dei missili a Cuba del 1962".

Inoltre Putin, nei sondaggi del Centro Levada, vanta un indice di approvazione di oltre l'80%, di poco scalfito dalle difficoltà dell’Operazione speciale.

Un potere, che sommato alla repressione dell'opposizione, al controllo dei principali media e all'assenza di leader dell'opposizione realmente popolare, gli farà trovare la strada spianata per la riconferma.

Poi c'è quella coincidenza con il nemico Zelensky: le elezioni presidenziali in Russia dovrebbero tenersi quasi in contemporanea con quelle in Ucraina (Anche sé Zelensky oggi ha dichiarato: "Adesso non è il momento di organizzare le elezioni", ndr), con il rischio che in entrambi i Paesi la consultazione si trasformarmi nell'ennesima sfida a distanza tra i due leader uscenti, più che una sfida di politica interna con l’opposizione.