Ricorda con affetto Berlusconi ("Ci prenderei un tè"), parla di "reciproca simpatia" per l’Italia, ma soprattutto fa capire che sulla guerra in Ucraina si negozierà alle sue condizioni. È un Vladimir Putin, che gonfia il petto quello che ieri ha parlato per oltre quattro ore durante la conferenza stampa di fine anno, alla presenza di centinaia di giornalisti. Non un’ombra sulla Russia, nemmeno su quei capitoli sotto la lente di ingrandimento degli osservatori internazionali.
REBUS TRATTATIVE SULL’UCRAINASi può trattare, ma solo con un governo legittimo, che potrà essere rappresentato ancora da Zelensky. A detta di Putin, l’Ucraina ha bisogno di un governo frutto di elezioni per avviare i negoziati. "Se l’Ucraina vuole davvero intraprendere il cammino verso una soluzione pacifica, può certamente farlo. Ma possiamo firmare (accordi di pace, ndr) solo con chi è legittimo. E la Rada (il Parlamento ucraino, ndr) e il presidente della Rada sono legittimi". Con queste parole, Putin è entrato a gamba tesa negli affari interni del Paese, dove le elezioni sono state sospese a causa della guerra, aggiungendo che i negoziati potranno iniziare solo quando Kiev sarà disposta a compromessi. Il numero uno del Cremlino ha anche parlato dei territori della regione russa di Kursk, strappati lo scorso agosto da Kiev: saranno liberati, anche se non ha precisato i tempi. Fuori discussione, invece, il cessate il fuoco. Secondo Putin, darebbe tempo agli ucraini di ricompattare i ranghi e non sarebbe strategico per la Russia che negli ultimi mesi ha avanzato in Donbass in modo convincente. Il presidente ha anche detto di "essere pronto a parlare con Trump". Per poi aggiungere: "Se mai avremo un incontro con il neo eletto presidente, sono sicuro che avremo qualcosa di cui parlare".
DUELLO A DISTANZA CON GLI STATI UNITIDurante la conferenza, Putin ha dato vita a un vero e proprio duello a distanza con gli Stati Uniti. Il presidente ha infatti parlato in maniera diffusa del missile Oreshnik, la nuova arma russa, che il numero del Cremlino ha definito "moderna e frutto di una lunga ricerca". Secondo Putin l’Oreshnik può raggiungere una gittata di 5.500 chilometri, ma soprattutto non può essere abbattuto dai sistemi di difesa occidentali. Con aria di sfida, ha aggiunto: "Possono designare un obiettivo a Kiev, e vedere se riescono ad abbatterlo, vorremmo veramente fare questo esperimento".
INCOGNITA SIRIASulla Siria Putin ha voluto lanciare un messaggio chiaro: il fatto che il regime di Bashar al-Assad sia caduto non significa una sconfitta per la Russia. Mosca ha evacuato dal territorio siriano grazie alle sue basi, anche 4.000 militari iraniani Sulle basi e il nuovo governo, però, non si sbottona: "Dobbiamo pensarci, perché dobbiamo vedere come si svilupperanno le nostre relazioni con quelle forze politiche che controllano il Paese".
INFLAZIONE DIMENTICATAPutin ha iniziato la conferenza stampa parlando della situazione economica, sulla quale ha espresso giudizi altamente positivi, nonostante, due settimane fa, un’audizione della governatrice della Banca Centrale, Elvira Nabiullina, andasse nella direzione opposta. Il presidente ha fatto notare come il Pil russo sia aumentato dell’8% in due anni, molto più di quello di Usa e dell’Europa. Ha minimizzato anche sull’inflazione, che ha superato il 9%: la domanda non è ancora proporzionale all’aumento del reddito dei russi.